L'attentato del camion sulla folla a Nizza

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-07-15

Nel giorno della festa nazionale del 14 luglio un camion si è scagliato sulla folla riunita a guardare i fuochi d’artificio sul lungomare di Nizza. Sparando e correndo all’impazzata a 80 km orari, ha lasciato a terra almeno 80 morti e oltre 100 feriti

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Nel giorno della festa nazionale del 14 luglio un camion si è scagliato sulla folla riunita a guardare i fuochi d’artificio sul lungomare di Nizza. Sparando e correndo all’impazzata a 80 km orari, ha lasciato a terra almeno 80 morti e oltre 100 feriti, 42 dei quali in condizioni critiche, secondo la Procura. Che non ha dubbi sulla matrice: “E’ stato un attentato”. L’inchiesta è stata affidata all’antiterrorismo. Per il momento non ci sono rivendicazioni, ma il Site ha fatto sapere che i sostenitori dell’Isis hanno “festeggiato il massacro”. L’autista del camion è stato ucciso, ma di lui ancora non si sa nulla. Così come poco si sa sul numero di persone che erano a bordo del tir. E l’autista, come hanno confermato le autorità, sparava sulla folla. La procura ha parlato subito di “bilancio pesante”. Prima di 30, poi addirittura di 60 morti e di un “numero enorme” di feriti. Poi la polizia è arrivata a 80 morti. Ma il bilancio sembra tragicamente destinato ad aumentare.
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L’attentato del camion sulla folla a Nizza

Subito dopo l’attentato sono circolate una serie di notizie su un secondo uomo in fuga, che avrebbe preso anche degli ostaggi, notizia poi smentita dal portavoce del ministero dell’Interno francese Pierre-Henry Brandet. Che ha comunque precisato che gli inquirenti sono alla ricerca di eventuali complici. Quel che è certo è che si è trattato di una dinamica completamente diversa rispetto agli attentati che hanno colpito Parigi e Bruxelles, ma altrettanto micidiale. I racconti dei testimoni sono terrificanti: la fuga disperata per trovare riparo, correndo tra decine di corpi immobili, teste insanguinate e membra staccate. In molti si sono rifugiati nei locali, bar e ristoranti.

“Siamo rimasti nascosti per un tempo interminabile”, hanno raccontato “c’erano corpi ovunque”. Un ristoratore italiano ha visto entrare nel suo locale centinaia di persone, tutti stipati nel suo ristorante in cerca di salvezza. I taxi hanno iniziato a caricare gratuitamente le persone per portarle in salvo. I video con la gente terrorizzata che fugge hanno fatto il giro dei social. Così come le foto, con i teli blu a coprire i corpi delle vittime. “Il camion – è l’atroce racconto di un giornalista di Nice-Matin – guidava a zig-zag, per raggiungere il maggior numero di persone, come fossero birilli. E i corpi volavano in aria come birilli”. Che il bilancio sarebbe stato pesante si era capito sin dall’inizio. Il tir, all’interno del quale sono state trovate armi e granate, ha iniziato la sua folle corsa alle 22.30 ed ha percorso alla massima velocità “tutto il lungomare fino al centro, dove c’erano migliaia di parsone per la serata di festa”, ha riferito un testimone.
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L’uomo al volante del camion che ha ucciso almeno 80 persone sul lungomare di Nizza era un franco tunisino di 31 anni che viveva a Nizza. Lo riferisce Nice Matin. I documenti di un franco-tunisino di 31 anni sono stati trovati a bordo del camion con cui è stata compiuta la strage sul lungomare di Nizza, dove il bilancio dei morti è arrivato ad almeno 80. “L’identificazione del conducente del camion è ancora in corso”, hanno riferito fonti di polizia. Secondo i documenti, l’uomo – ucciso dalle forze dell’ordine – era residente a Nizza.
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Nizza, la dinamica dell’attentato

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