Bibbiano, la seconda richiesta d’arresto per il sindaco Carletti

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-09-10

Secondo gli inquirenti l’avvocato Scarpati avrebbe ottenuto un ingiusto vantaggio patrimoniale per gli incarichi sempre a lui affidati dall’Unione e dai Servizi relativi. Sotto accusa gli affidamenti a persona fino al 2015

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Il sindaco PD di Bibbiano Andrea Carletti deve fronteggiare una seconda richiesta d’arresto. Il sostituto procuratore Valentina Salvi ha presentato ricorso relativamente a una specifica vicenda, con al centro una serie di incarichi di difesa dei minori in affido al Servizio sociale dell’Unione Val d’Enza. Per la Procura un caso di abuso d’ufficio. Racconta oggi Tiziana Soresino su La Stampa:

Coinvolti l’avvocato reggiano Marco Scarpati, Federica Anghinolfi (dirigente del Servizio sociale della Val d’Enza), il sindaco Carletti (come delegato alle Politiche sociali dell’Unione Val d’Enza), Nadia Campani (responsabile dell’Ufficio di Piano dell’Unione) e Barbara Canei (istruttore direttivo amministrativo del Servi
zio sociale dell’Unione). Per i 5 indagati il pm Salvi aveva già chiesto – quando ancora l’inchiesta era sotto traccia – i domiciliari, ma il gip Luca Ramponi il 20 giugno scorso aveva rigettato – sul punto – le richieste della Procura; decisione però ora impugnata da chi indaga e nei prossimi giorni arriverà la decisione del Riesame di Bologna.

Secondo gli inquirenti l’avvocato Scarpati avrebbe ottenuto un ingiusto vantaggio patrimoniale per gli incarichi sempre a lui affidati dall’Unione e dai Servizi relativi. Sotto accusa gli affidamenti a persona fino al 2015 («in contrasto con la natura occasionale degli stessi», si legge nel capo d’imputazione), per poco meno di 15mila euro. Poi, con l’entrata in vigore del Decreto legislativo 50 del 2016 connesse alle linee guida dell’Anac gli venivano liquidati circa 50mila euro.

bibbiano partito democratico torino
Il volantino nella sede del PD Torino

Nel contesto di questa vicenda viene puntato il dito anche su Anghinolfi perché firmataria delle determine relative alle nomine fiduciarie del legale, nonché su Canei (per aver predisposto le determine di spesa) e su Carletti e Campani perché entrambi «in costante raccordo con Anghinolfi e pienamente consapevoli della totale illiceità del sistema, disponevano la sistematica attribuzione di tutta la materia legale relativa ai minori affidati al Servizio sociale a un singolo soggetto».

Intanto il 16 settembre è stata fissata l’udienza davanti al tribunale del riesame dove sarà discussa la richiesta di revoca degli arresti domiciliari presentata da Andrea Carletti (ora difeso da Giovanni Tarquini e Vittorio Manes), indagato per abuso d’ufficio e falso ideologico.

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