“Basta coi porti aperti”: il nuovo attacco di Matteo Salvini alla ministra Lamorgese

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-03-02

Nuovo affondo del leader della Lega nei confronti della titolare del Viminale. “Occorrerà tornare a un controllo sereno, legittimo, dovuto e doveroso dei nostri confini di chi entra e di chi esce”

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Matteo Salvini torna alla carica nei confronti della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese. E lo fa ricorrendo a un suo vecchio cavallo di battaglia: i migranti.

“Basta con la politica dei porti aperti”

Sull’immigrazione “occorrerà tornare a un controllo sereno, legittimo, dovuto e doveroso dei nostri confini di chi entra e di chi esce” ha spiegato il segretario della Lega, ospite di ‘Non stop news’ su Rtl 102.5. “Proprio ieri – ha aggiunto il leader del Carroccio – la relazione annuale dei Servizi segreti al Parlamento ha parlato di organizzazioni malavitose che gestiscono il traffico di esseri umani in Tunisia e in Libia e quindi si arricchiscono e poi con quei soldi comprano droga e armi. Non possiamo continuare ad essere complici di questo traffico, quindi ci aspettiamo che ci sia un atteggiamento europeo: visto che si invoca sempre l’Europa ci aspettiamo che il controllo dell’immigrazione clandestina sia simile a quello che fanno gli amici spagnoli, francesi, tedeschi, greci, maltesi. Ricordo che siamo passati dai 200 sbarchi di inizio 2019 ai cinquemila di gennaio e febbraio di quest’anno”.

“Normativa alla mano – ha concluso Salvini – si possono soccorrere coloro che ovviamente hanno il sacrosanto diritto di essere soccorsi senza che sia solo l’Italia ad essere punto di arrivo di barchini e di barconi in tutta Europa, perchè tutti gli altri Paesi europei hanno ridotto drasticamente gli arrivi”

L’udienza a Catania

Venerdì, intanto, Matteo Salvini sarà nuovamente a Catania (e il 19 a Palermo) per le udienze dei processi in cui è imputato per sequestro di persona. Così “Repubblica” riassume la posizione del leader della Lega sul tema migranti:

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“Occorrerà tornare a un controllo sereno, legittimo, dovuto e doveroso dei nostri confini di chi entra ed esce”. Poi citando la relazione annuale dei servizi segreti al Parlamento presentata ieri e che ha denunciato il traffico di esseri umani in Tunisia e Libia gestito da organizzazioni malavitose, ha aggiunto: “Non possiamo continuare a essere complici di questo traffico, quindi ci aspettiamo che ci sia un atteggiamento europeo. Visto che si invoca sempre l’Europa, ci aspettiamo che il controllo dell’immigrazione clandestina sia simile a quello che fanno gli spagnoli, i francesi tedeschi, greci, maltesi. Quindi salvare vite sì, ma costringere l’Europa a tornare a fare quello che faceva quando ero ministro”. Salvini ha poi spiegato cosa dirà al premier Mario Draghi e al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese nel prossimo incontro sull’immigrazione: “Dirò che normativa alla mano, si possono soccorrere coloro che hanno il sacrosanto diritto di essere soccorsi, senza che sia solo I’Italia a essere punto di arrivo di barchini e barconi in tutta Europa, perché gli altri Paesi europei hanno ridotto drasticamente gli arrivi”.

Insomma, lo schema pare ormai essere consolidato: una pressione continua ai fianchi alla titolare del Viminale, anche attraverso il ruolo del neo sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, per far passare la linea dei “porti chiusi” nel governo Draghi. Fino ad oggi la ministra Lamorgese ha respinto tutti gli attacchi, ma quanto durerà?

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