La famiglia che viola la quarantena a Badia e finisce indagata per epidemia colposa

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-07-19

Nonostante fosse a conoscenza dell’esito positivo del proprio tampone, uno dei tre ha pensato bene di non cambiare di una virgola le proprie abitudini: il giorno stesso è andato al lavoro, a La Villa, e la sera a un aperitivo con gli amici. Addirittura, il giorno dopo ha partecipato a una festa di laurea in un rifugio di Corvara

article-post

Un ventiquattrenne di La Villa, frazione di Badia, un responsabile del settore turistico, e i genitori, conviventi, sono stati messi in quarantena dopo il risultato del tampone fatto al figlio ma sono invece andati al lavoro e la sera hanno festeggiato con un aperitivo con gli amici. I tre sono ora indagati per epidemia colposa: il giovane rischia dai 6 mesi ai 3 anni di carcere, i genitori un’ammenda fino a 3 mila euro.

La famiglia che viola la quarantena a Badia e finisce indagata per epidemia colposa

Il giovane dopo essere stato trovato il 10 luglio positivo al tampone naso-faringeo per la ricerca del coronavirus, lo stesso giorno è andato prima a lavoro, poi ad un ‘happy hour’ e il giorno seguente ad una festa di laurea in un rifugio della zona. Tutte presenze senza nemmeno aver indossato la mascherina come hanno testimoniato diverse persone ai carabinieri. In provincia di Bolzano i nuovi casi di coronavirus nell’ultima settimana sono tornati leggermente a salire. La storia è stata raccontata oggi dal Corriere dell’Alto Adige:

Il 10 luglio, il ventiquattrenne di La Villa (classe 1996) è stato contattato dall’Azienda sanitaria altoatesina (Asl) che gli ha comunicato l’esito del tampone naso-faringeo per la ricerca del Sars-CoV-2 al quale era stato appena sottoposto: positivo. Immediato era scattato l’obbligo di quarantena per lui come per i genitori, conviventi (non sottoposti a tampone ma, in quanto contatti stretti, anch’essi sospetti casi positivi al coronavirus). Eppure, nonostante fosse a conoscenza dell’esito positivo del proprio tampone, il giovane ha pensato bene di non cambiare di una virgola le proprie abitudini: il giorno stesso è andato al lavoro, a La Villa, e la sera a un aperitivo con gli amici. Addirittura, il giorno dopo ha partecipato a una festa di laurea in un rifugio di Corvara, insieme a un’altra trentina di persone.

val badia trentino

Nessun ripensamento nemmeno nei giorni successivi, dato che diversi testimoni, già interrogati nel merito dai Carabinieri, hanno riferito di averlo visto in alcuni locali pubblici della valle. Senza mascherina. Come lui, anche i genitori (entrambi del 1963). Pur sottoposti all’isolamento domiciliare, con tanto di comunicazione da parte dell’Ufficio igiene dell’Asl, hanno continuato come se nulla fosse le rispettive attività lavorative. Entrambe, per altro, a contatto col pubblico: il padre è un falegname, la madre gestisce un affittacamere. Tutti e tre sono stati denunciati a piede libero dai Carabinieri della stazione di Badia e segnalati alla Procura della Repubblica di Bolzano. L’ipotesi di reato è quella di epidemia colposa

Leggi anche: La caccia ai clienti della escort positiva di Modica che ha girato mezza Italia

Potrebbe interessarti anche