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Così ATAC si tiene i soldi degli abbonamenti e li prolunga di due mesi
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-06-23
Il risarcimento sarà garantito soltanto a chi ha dovuto restare a casa, non a quelli che – pur tra tanti disagi e tante corse tagliate – hanno continuato a prendere i mezzi pubblici per recarsi a lavoro
ATAC si tiene i soldi degli abbonamenti dei passeggeri che non hanno potuto usare i mezzi pubblici durante il lockdown e decide di prolungarli di due mesi. La decisione arriva a causa delle difficoltà di liquidità registrate proprio per il crollo della bigliettazione che si è registrato dopo l’avvio della pandemia, con i romani che da inizio marzo si tengono ben lontani dagli autobus, dai tram e dalle metropolitane.
Così ATAC si tiene i soldi degli abbonamenti e li prolunga di due mesi
Il Messaggero spiega oggi che il lockdown è costato a via Prenestina un crollo degli incassi di circa 25 milioni di euro al mese (a fine anno la perdita dovrebbe superare i 200 milioni) e una riduzione dei passeggeri vicina all’80 per cento. Una situazione che al momento ha già creato un ammanco nelle casse della società di 120 milioni di euro.
Atac non ha ancora comunicato la decisione. Prima di farlo aspetta che sia terminato il lavoro che tutti i governatori stanno chiudendo in seno alla conferenza delle Regioni proprio per garantire su tutti i territori una linea univoca sui rimborsi. Nel decreto Rilancio, all’articolo 215, il governo ha previsto un fondo da 55 milioni di euro da ripartire su tutto il territorio italiano per venire incontro alle aziende del trasporto pubblico locale, che si sono viste di fatto annullare gli introiti da bigliettazione. E nello stesso articolo Palazzo Chigi riconosce espressamente il diritto dell’utente ad ottenere un rimborso per gli abbonamenti ai trasporti pubblici non utilizzati nel periodo del lockdown.
L’intesa verso la quale si avvia la Conferenza delle Regioni prevede che non ci sarà un risarcimento in solido, non saranno restituiti i soldi, ma dà mandato alle singole municipalizzate di allungare gli abbonamenti in essere o, in seconda istanza, di erogare dei voucher a questi utenti, da utilizzare per comprare la tessera dell’anno prossimo. Soprattutto è stato deciso che il ristoro coprirà il periodo dal 4marzo – giorno di avvio del lockdown – al 5 maggio, quando si sono avute le prime riaperture e si è dato ai cittadini la possibilità di muoversi con più facilità. A quanto pare il risarcimento sarà garantito soltanto a chi ha dovuto restare a casa, non a quelli che – pur tra tanti disagi e tante corse tagliate – hanno continuato a prendere i mezzi pubblici per recarsi a lavoro.
Sempre dal fronte regionale dovrebbero arrivare poi le modalità per chiedere l’allungamento o il bonus: a quanto pare, basterà compilare un modulo di autocertificazione, allegando la ricevuta
della tessera, sul sito delle compagnie.