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AstraZeneca, Procura di Biella indaga per omicidio colposo e dispone lo stop del lotto in via cautelare

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-03-15

Il provvedimento è stato attuato a 24 ore dalla morte dell’insegnante 57enne di Biella, morto in circostanze tutte da chiarire e che, sabato, si era sottoposto al vaccino anti-Covid. Al momento – chiariscono gli esperti – non c’è alcun nesso causale riscontrato tra i due eventi

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La notizia è di quelle destinate a spaccare in due l’opinione pubblica, come sempre quando si parla di vaccini. La procura di Biella ha aperto un procedimento penale per omicidio colposo contro ignoti e disposto il sequestro preventivo d’urgenza sul tutto il territorio nazionale del lotto Abv5811 del vaccino Astrazeneca cui apparteneva la fiala di vaccino somministrata a Sandro Tognatti, il docente biellese deceduto il giorno dopo essersi sottoposto a vaccino.

Sospensione del lotto di vaccino AstraZeneca in via cautelare

”Il provvedimento cautelare – spiega la procura, come riporta Adnkronos – è stato attuato in quanto, sebbene allo stato non vi sia alcuna evidenza scientifica che permetta stabilire con certezza la sussistenza di fattori causali o concausali tra la somministrazione del vaccino AstraZeneca e il decesso di Sandro Tognatti, tuttavia, la concomitanza temporale tra il decesso e la somministrazione del vaccino, unitamente all’assenza di patologie pregresse o concomitanti ‘gravi’ non può escludere, allo stato, la sussistenza di nesso eziologico tra i due fenomeni e la conseguente ravvisabilità del delitto ipotizzato.”

”L’accertamento della sussistenza di tale nesso eziologico – prosegue la procura – richiede necessariamente l’espletamento di un’autopsia, la quale stabilirà le cause del decesso. Gli i accertamenti, tuttavia, richiedono delle tempistiche che, seppur accelerate a fronte della gravità del fenomeno, non collimano con la campagna di vaccinazione, che è tutt’ora doverosamente in atto. Occorre quindi evitare che la prosecuzione delle relative somministrazioni sull’intero territorio nazionale possa causare ulteriori conseguenze (lesive o mortali) che vanno certamente evitate finché non si raggiunge completa certezza in ordine alla non riconducibilità del decesso alla somministrazione”.

Zaia: “Una brutta notizia”

Il filone piemontese dell’indagine ha avuto inevitabili ripercussioni su tutta Italia, in particolare in Veneto, dove il Presidente della Regione Luca Zaianha commentato a caldo la novità, definendola “una brutta notizia”.

“La brutta notizia di oggi è che la Procura di Biella ha inviato i Nas e ha bloccato in via precauzionale un altro lotto di AstraZeneca, ABV5811, dopo quanto successo in Piemonte. Il blocco non riguarda solo il Veneto ma tutta l’Italia, ne ho parlato con il ministro Speranza e lui lo ha confermato. Capite che è un altro duro colpo per la campagna vaccinale. Certo, è una decisione in via precauzionale ma bisogna chiarirlo velocemente” ha annunciato oggi Zaia nel corso del consueto punto stampa.

L’assessore alla Salute Manuela Lanzarin, da pare sua ha spiegato che”il lotto AstraZeneca bloccato era di 41.300 dosi, di queste ne sono state già utilizzate 20.952, sono state quindi bloccate 20.348 dosi. Un lotto che era distribuito in tutto le Ulss del Veneto fatta eccezione per l’Ulss 1 Dolomiti (Belluno) e l’Ulss 9 Scaligera (Verona). Mentre il governatore del Veneto Luca Zaia ha assicurato che “ad oggi non si sono rilevate reazioni avverse se non quelle consuete di leggerissima entità come qualche linea di febbre temporanea”.

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