Andrea Conticini: l'accusa di riciclaggio per il cognato di Renzi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-07-16

Gli viene contestato l’utilizzo scorretto di fondi dell’Unicef. L’altro ieri a Rignano sull’Arno le forze dell’ordine hanno perquisito il suo appartamento e sequestrato computer e documenti, mentre i suoi fratelli sono accusati di appropriazione indebita

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Andrea Conticini, 35 anni, imprenditore emiliano impegnato nella cooperazione internazionale e marito di Matilde Renzi, sorella del premier, è sotto inchiesta per riciclaggio. Gli viene contestato l’utilizzo scorretto di fondi dell’Unicef. L’altro ieri a Rignano sull’Arno le forze dell’ordine hanno perquisito il suo appartamento e sequestrato computer e documenti, mentre i suoi fratelli sono accusati di appropriazione indebita. Dell’inchiesta parla oggi il Corriere della Sera:

Ma qual è l’inchiesta che vede coinvolti i fratelli Conticini? La procura di Firenze è blindata e non vuole confermare né smentire le indiscrezioni pubblicate ieri dalla Nazione. Che descrive una storia complessa iniziata più di cinque anni fa e che avrebbe fatto scattare le indagini della procura fiorentina dopo la segnalazione di Banca Italia su un’operazione sospetta da «svariate centinaia di migliaia di euro».
Si parla di presunte somme di denaro versate da organizzazioni umanitarie come Unicef e Operation Usa alla Play Therapy Africa limited, con sede in Inghilterra, anch’essa impegnata nella cooperazione internazionale e diretta da Alessandro Conticini. Secondo gli accertamenti dei pm, Alessandro «in assenza di idonea causale» avrebbe poi spostato i soldi dalla Play Therapy Africa limited su conti personali e infine, insieme al fratello Luca, le avrebbe messi a disposizione del terzo fratello Andrea. Che poi (e da qui la presunta accusa di riciclaggio) avrebbe utilizzato il denaro per acquistare quote di una società.

andrea conticini renzi
L’avvocato Federico Bagattini, legale di fratelli Conticini, parla di accuse infondate e ha già annunciato il ricorso al Tribunale del riesame per riottenere ciò che è stato sequestrato:

«Non esiste appropriazione indebita né riciclaggio e la tesi della procura non si regge dal punto di vista logico e giuridico perché i miei assistiti si sarebbero appropriati di somme di una società di cui sono soci esclusivi — spiega Bagattini —. I soldi ricevuti da queste organizzazioni sono pagamenti regolari alla Play Therapy Africa limited, avvenuti dopo la verifica dell’effettiva esecuzione dei mandati ricevuti». Secondo l’avvocato i magistrati contestano poi che queste somme, appartenenti alla Play Therapy Africa limited, sarebbero state utilizzate per interessi privati e non della società.
«Ma anche questa è un’accusa infondata — sottolinea Bagattini — perché fa riferimento a somme già nella disponibilità esclusiva di Alessandro Conticini». E sull’eventuale ipotesi di raggiro nei confronti delle organizzazioni umanitarie quali Unicef e Operation Usa? «Nel provvedimento di perquisizioni — risponde l’avvocato — non esiste alcuna ipotesi di raggiro nei confronti di Unicef e Operation Usa o di altre organizzazione umanitarie».

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