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Amatrice e Accumoli, la neve e l’emergenza casette

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-02-26

Un anno fa erano negli alberghi della costa, sfollati, a vedere la neve sulle macerie dei loro paesi dalla tv. Oggi i terremotati sono nelle casette

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Il Messaggero riepiloga la situazione dei comuni terremotati con in testa Amatrice e Accumoli, dove i comuni hanno chiuso già le scuole ieri pomeriggio:

Ad Amatrice e Accumoli c’è chi trascorre il primo inverno da terremotati in paese. Un anno fa erano negli alberghi della costa, sfollati, a vedere la neve sulle macerie dei loro paesi dalla tv. L’avviso, diffuso dal Comune di Amatrice, che sfida Buran, la pazienza dei terremotati dice così: «Le nuove urbanizzazioni non sono ancora state testate per climi molto rigidi raccomandiamo ai cittadini di non spegnere i riscaldamenti e di lasciare sempre acqua circolante negli impianti per evitare il congelamento delle tubature. Le coibentazioni recentemente effettuate sulle Sae servono per evitare inconvenienti di questo tipo».

Già ai primi freddi c’erano stati tanti inconvenienti, al punto da dover rafforzare le coibentazioni delle casette. In allerta anche l’Ares 118, se non fosse che pure la loro postazione, praticamente un container, è da sfollati più che da avamposto del primo soccorso: quando fuori la temperatura scende sotto zero i termoconvettori vanno in tilt e gli operatori devono arrangiarsi con le stufette.

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Il gelo ha colpito duro dappertutto. Oggi scuole chiuse in centinaia di Comuni. Le prefetture di Bologna, Ferrara, Parma, Rimini, Firenze, Prato, Arezzo, Ancona,
Perugia, Avellino, Bari e Foggia hanno sospeso da ieri sera la circolazione dei mezzi pesanti, il fenomeno del gelicidio fa paura. Preoccupazione per anziani e senzatetto. C’è un appello per difendere da Buran gli anziani. L’appello arriva da Claudio Cricelli, presidente della Simg, la Società italiana di medicina generale ed è rivolto ad alcune categorie a rischio.

«In casa – spiega Cricelli – la temperatura deve restare stabile intorno ai venti gradi, cercando di proteggersi dagli spifferi. Non serve – aggiunge il medico -aumentare il consumo calorico se si resta a casa, ma attenzione ai liquidi: il riscaldamento domestico secca l’organismo, è necessario bere di più e purtroppo gli anziani perdono il senso della sete». Preoccupazione anche per gli anziani che a causa dei problemi economici, non sono in grado di potersi garantire il riscaldamento in casa.

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