Attualità
Alessio Manzo: il 18enne arrestato per il tentato omicidio del cittadino bengalese a Roma
di Alessandro D'Amato
Pubblicato il 2017-10-30
Le foto di Mussolini e Hitler sul profilo e l’aggravante dell’odio razziale contestata dalla polizia. Lui agli inquirenti ha parlato di una rissa, una classica lite tra ragazzi e forse qualche bicchiere di troppo del sabato sera. Nessun riferimento alle frasi razziste
Si chiama Alessio Manzo il ragazzo di diciotto anni arrestato per tentato omicidio aggravato dall’odio razziale di un cittadino bengalese nella notte tra sabato e domenica, a piazza Cairoli in pieno centro di Roma. Insieme a lui, alle 2 di notte in piazza Cairoli, a due passi dal Ministero della Giustizia, ad aggredire due persone una decina di amici, tra cui forse anche due ragazze: altri tre, un 17enne, due 18enni e un 19enne, sono stati denunciati per lesioni aggravate e percosse.
Alessio Manzo: il 18enne arrestato per il tentato omicidio del cittadino bengalese a Roma
Oggi il Corriere e la Repubblica Roma raccontano com’è andata l’aggressione e puntano il dito sul profilo Facebook (e su quello di ASK) del 18enne: mentre gli altri si allontanavano, sarebbe tornato indietro per un’ultima raffica di calci e pugni, prima di andare via.
Ma non è questa la versione che il giovane ha raccontato agli inquirenti, parlando inizialmente di una rissa, una classica lite tra ragazzi e forse qualche bicchiere di troppo del sabato sera. Nessun riferimento alle frasi razziste, neanche alle sue ideologie. Quelle che sui social non ha mai nascosto: soprattutto su Askfm, un sito che si basa su domande e risposte.
Così, circa un anno fa, quando sulla sua bacheca un certo “ErNoce”, gli scriveva, «Te seguo solo perché sei fascista e questo ti fa tanto onore» con tanto di emoticon per richiamare il saluto romano, lui rispondeva: «Certo che me fa onore». E a chi lo provoca scrivendogli «comunista nel cuore», lui risponde: «Pietà per te». E rilancia: «Mussolini, spero nel suo ritorno per salvare questa Italia che sta andando veramente a…». Oppure: «Se per razzista si intende chi difende la propria terra allora siamo razzisti».
Manzo, scrive il Corriere, ha solo un precedente di polizia per droga. Kartik Chondro, l’aggredito che se l’è vista peggio, è attualmente ricoverato con 30 giorni di prognosi nel reparto maxillo-facciale dell’ospedale San Camillo. Ha il volto devastato: mandibola, orbite oculari e naso fratturati.
Kartik Chondro, ricoverato con 30 giorni di prognosi
L’uomo ha raccontato che durante l’aggressione è stato “salvato” dalle ragazze che stavano con il gruppo, le quali hanno convinto gli aggressori ad andarsene e a lasciare perdere: «Devo dire però che sono state brave: si sono messe in mezzo, cercavano di tirare via quelli che mi picchiavano. Credo che senza di loro sarebbe andata molto peggio…».
«Avevo finito di lavorare da poco. Ero uscito dal ristorante a Campo de’ Fiori con un collega egiziano e insieme ci siamo incamminati come sempre verso la fermata dell’autobus per tornare a casa. All’improvviso ho sentito uno che ci diceva “negri dim…., immigrati dovete sparire, andate via!”.
E voi cosa avete fatto?
«Niente, ho solo cercato di rispondere a quelli che ci insultavano. Non ho mai fatto male a nessuno, penso solo a lavorare e a tornare a casa. Non ho mai avuto problemi, nemmeno ne voglio. Non capisco perché mi hanno ridotto così».
Kartik Chondro è il quarto bengalese aggredito nell’ultimo anno a Roma.L’ultimo era stato malmenato da un gruppo di ragazzi a Tor Bella Monaca, dove era andato a vedere la casa popolare che gli avevano assegnato.