Attualità
Sacal: l'arresto dei vertici dell'aeroporto di Lamezia Terme
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2017-04-11
Le accuse sono corruzione, peculato, falso, abuso d’ufficio e concussione. Ai domiciliari il presidente, il direttore generale e la responsabile dell’ufficio legale
Corruzione, peculato, falso, abuso d’ufficio e concussione: questi i reati contestati, a vario titolo, nell’ambito dell’operazione, denominata in codice “Eumenidi”, condotta dai militari del gruppo della Guardia di Finanza di Lamezia Terme (Cz) e dagli agenti della Polizia di frontiera nel locale aeroporto internazionale, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, che ha portato stamane ad alcuni arresti. I reati per i quali si procede, secondo quanto reso noto, riguardano anche persone di vertice delle istituzioni, degli uffici pubblici e dell’imprenditoria locale. Diverse le perquisizioni eseguite. Sono finiti agli arresti domiciliari il presidente, il direttore generale e la responsabile dell’Ufficio legale.
L’arresto dei vertici dell’aeroporto di Lamezia Terme
Gli arrestati sono Massimo Colosimo, presidente della Sacal, Pierluigi Mancuso, direttore generale, ed Ester Michienzi, responsabile Ufficio legale. Gli arresti sono stati fatti in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari emesse dal Gip su richiesta della Procura della Repubblica di Lamezia Terme, diretta da Salvatore Curcio. Ad eseguire i provvedimenti restrittivi il Gruppo di Lamezia Terme della Guardia di finanza, che ha condotto anche le indagini che hanno portato all’emissione dei provvedimenti stessi. I reati contestati a vario titolo sono corruzione, peculato, falso e abuso d’ufficio. I finanzieri, inoltre, indagano anche su varie forme di concussione.
L’indagine riguarda la gestione complessiva della società Sacal, a capitale misto pubblico e privato, con particolare riferimento alle assunzioni, agli appalti ed all’utilizzo dei fondi pubblici. L’attività investigativa, condotta dal gruppo di Lamezia terme della Guardia di finanza e dagli agenti della Polizia di frontiera presso l’aeroporto, delegati dalla Procura della Repubblica, andava avanti da alcuni mesi ed aveva portato in passato al sequestro di un vasta documentazione negli uffici della Sacal.