Adel Kermiche: il jihadista che ha sgozzato il prete

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-07-27

Aveva il braccialetto elettronico ed era considerato un sorvegliato speciale dalla polizia. Ha girato un filmato mentre uccideva il parroco della chiesa a Saint-Etienne-du-Rouvray. Lui e il suo complice sono due francesi di «seconda generazione», nati a Rouen e cresciuti a Saint Etienne du Rovray, dove hanno ricevuto istruzione, diritti, tenore di vita, che molti loro coetanei, non del mondo islamico, ma della stessa Europa, possono sognarseli

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Per ben due volte Adel Kermiche, 19 anni, nato a Rouen, tentò di arruolarsi con l’Isis in Siria, venne incarcerato, e posto sotto controllo giudiziario con braccialetto elettronico. Secondo Rtl, Kermiche è cresciuto in una famiglia senza difficoltà economiche. Suo padre è un professore. Si è radicalizzato negli ultimi 18 mesi, affascinato dall’attacco contro Charlie Hebdo. Tentò di andare in Siria nel marzo 2015, ma fu arrestato in Germania e ricondotto in Francia. Dopo soli due mesi, il suo secondo tentativo di raggiungere la Siria si fermò in Turchia. Arrestato dalle autorità francesi, Kermiche ottenne la libertà vigilata con braccialetto elettronico il 18 marzo 2016, contro il parere della Procura. Aveva l’autorizzazione ad uscire di casa dalle 8,30 alle 12,30 del mattino. L’attacco alla chiesa di Saint Etienne du Rouvray è avvenuto durante la messa mattutina delle 10. Adel Kermiche – afferma Tf1 – nacque a Mont Saint Aignan (Seine maritime) il 25 marzo 1997. Prima di essere uccisi – afferma il Procuratore Molins – uno dei due attentatori ha gridato ‘Allah Akbar’.

Adel Kermiche: il jihadista che ha sgozzato il prete 

Le indagini subito scattate hanno portato finora al fermo di un sedicenne algerino il cui fratello – ha riferito il Procuratore – era oggetto di un mandato d’arresto per avere cercato di andare in Siria. Ancora in tarda serata nessun particolare era stato fornito sull’identità del secondo assalitore. Il fatto che Kerdiche sia riuscito a colpire nonostante fosse in libertà vigilata ha contribuito a rilanciare polemiche velenose in un Paese già sull’orlo della crisi di nervi per le falle della sicurezza a Nizza. Spiega oggi Carlo Vulpio sul Corriere della Sera:

Poiché è proprio l’apparenza, la simulazione — o meglio, la dissimulazione la «taqiya» —, uno degli elementi fondamentali di questa guerra sporca chiamata jihad. Niente barbe, nessuna frequentazione sospetta, consumo di birra e alcolici e anche qualche capatina in discoteca come tutti gli altri, nessun rifiuto della carne di maiale per non apparire integralisti, e nemmeno preghiere in pubblico. Il loro comportamento non doveva essere, e non lo era, diverso da quello dei «miscredenti» con i quali dovevano convivere per ingannarli meglio. Fino al giorno dell’azione. Quando Adel Kermiche, 19 anni, e l’altro assassino, un minorenne di origini algerine, A.B. — aiutati probabilmente dal fratello di quest’ultimo, che è stato arrestato —, si sono rivelati per quel che erano davvero, due soldati dell’Isis. Due francesi di «seconda generazione», figli di immigrati sì, ma nati a Rouen e cresciuti a Saint Etienne du Rovray, a dieci chilometri, dove hanno ricevuto istruzione, diritti, tenore di vita, che molti loro coetanei, non del mondo islamico, ma della stessa Europa, possono sognarseli

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Cosa è successo nella chiesa di Saint Etienne du Rouvray

Due uomini sono entrati nella chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, in Normandia, comune di 29mila abitanti nell’area metropolitana di Rouen, all’ora della messa mattutina. “Sono entrati bruscamente – ha raccontato la suora che è riuscita a scappare a “Le Figaro” – Parlavano in arabo, ho visto un coltello. Io sono uscita quando hanno cominciato ad aggredire padre Jacques, non so neanche se hanno capito che ero scappata”. La religiosa, che ha voluto mantenere l’anonimato, ha detto di essere stata presa in cura da una cellula di assistenza psicologica e di essere “in attesa di notizie delle sue consorelle”.
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Hanno preso in ostaggio le cinque persone che si trovavano all’interno, hanno ucciso un sacerdote e ferito gravemente un’altra persona. Uscendo dalla chiesa i due assalitori si sono trovati faccia a faccia con gli agenti della Brigade de recherche et d’intervention (BRI) di Rouen, che li hanno abbattuti. Il Raid, divisione speciale dalla polizia nazionale, a fine mattina ha effettuato un’operazione per verificare che non ci fossero ordigni nascosti dentro o attorno all’edificio. Un dispositivo con finto esplosivo e un’arma fittizia sono stati ritrovati nella chiesa.  L’Isis ha detto che l’attacco è stato realizzato da due suoi “soldati” che hanno risposto all’appello del Califfato. I luoghi di culto, tra cui 45mila chiesa cattoliche, sono tra gli obiettivi dello Stato islamico in Francia.In questo numero di Dar Al Islam, rivista ISIS in lingua francese, si incitava a colpire le chiese:


“Puntare sempre alle aree di traffico, come i siti di interesse turistico, i supermercati, le sinagoghe, le chiese, le logge massoniche, le sedi dei partiti politici”, elenca la rivista propaganda di stato islamico, aggiungendo: “L’obiettivo è quello di installare il timore nel loro cuore”. L’attacco di oggi ricorda quello sventato ad aprile 2015 ai danni di una chiesa di Villejuif, nella banlieue di Parigi. Uno studente algerino di 24 anni, Sid Ahmed Ghlam, accusato di aver voluto prendere di mira la chiesa e di aver ucciso una giovane donna, era stato arrestato. Il Vaticano si è detto “particolarmente colpito perchè questa violenza orribile è avvenuta in una chiesa, un luogo sacro nel quale si annuncia l’amore di Dio”.
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