Attualità
La truffa degli abbonamenti alle riviste di polizia e carabinieri
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2017-10-14
Fra le vittime una ultra novantenne che ha pagato 30mila euro, un commerciante che ne ha pagati 80mila e un sacerdote, residente nella provincia di Cagliari, che ha sborsato 2.900 euro
Sono oltre 350 le vittime, 15 in Sardegna, delle truffa, per circa tre milioni di euro, scoperta dalla Polizia postale di Cagliari sugli abbonamenti a false riviste delle forze dell’ordine. Sono 46 gli indagati, soprattutto residenti in Lombardia, ma anche in Puglia, accusati a vario titolo di estorsione, riciclaggio, sostituzione di persona, molestie e disturbo alle persone. Fra le vittime una ultra novantenne che ha pagato 30mila euro, un commerciante che ne ha pagati 80mila e un sacerdote, residente nella provincia di Cagliari, che ha sborsato 2.900 euro. Proprio dalla denuncia presentata nell’ottobre 2016 dal parroco ha fatto scattare le indagini della Polpost.
La truffa degli abbonamenti alle riviste delle forze dell’ordine
Gli specialisti della polizia hanno così scoperto la truffa e le estorsioni. Due le fasi accertate, come due sarebbero i gruppi criminali coinvolti. Un primo nucleo contattava soprattutto commercianti e anziani facendo loro sottoscrivere gli abbonamenti alle false riviste delle forze dell’ordine, 80-120 euro per ricevere a casa le riviste fasulle, non avevano inoltre alcuna registrazione in Tribunale. Terminato il periodo di abbonamento, oppure quando le vittime decidevano di non sottoscriverli più entrava in azione il secondo gruppo che si occupava di estorcere denaro. Fingendosi avvocati – a volte si presentava un certo ‘Fumagalli’, in altre occasioni la ‘dottoressa Santelli’ – minacciavano le vittime di controlli, oppure di pignoramenti e azioni legali a causa dei mancati pagamenti degli abbonamenti. Ottenute le prime cifre richiamavano e chiedevano altro denaro. Tre giorni fa gli agenti della Polizia postale di Cagliari, con la collaborazione dei colleghi di Milano, Reggio Calabria, Bari e Perugia hanno fatto scattare le perquisizioni. A Bari è stata individuata e sequestrata la tipografia in cui venivano stampate le riviste fasulle, a Milano tre call center illegali da cui partivano le telefonate per le estorsioni.