Ci si può spostare nelle seconde case dal 18 maggio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-05-16

Si può andare nelle seconde case e si può anche soggiornare purché siano nella stessa regione di residenza. Rimane invece il divieto di andare nelle seconde case fuori regione a meno che non ci siano motivi di «necessità e urgenza»

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Cosa cambia per le seconde case a partire dal 18 maggio? Si può andare nelle seconde case e si può anche soggiornare purché siano nella stessa regione di residenza. Rimane invece il divieto di andare nelle seconde case fuori regione a meno che non ci siano motivi di «necessità e urgenza». In questo caso va compilata l’autocertificazione per giustificare lo spostamento. Si può rimanere soltanto per il tempo necessario a risolvere l’urgenza.

autocetificazione 18 maggio modulo autocertificazione spostamenti 1

Da lunedì e fino al 2 giugno non sarà però ancora possibile spostarsi in un’altra regione se non per motivi di lavoro, salute o urgenza. Sarà sempre consentito però far rientro a casa. E solo in questi casi sarà necessario portare ancora con sé l’autocertificazione. Ieri il governo ha definitivamente fissato le date per le riaperture degli esercizi commerciali:

Il 18 per negozi e parrucchieri, il 25 per bar, ristoranti e spiagge. Lasciando però sempre carta bianca alle regioni. Che infatti riapriranno tutto il 18, fatta eccezione per Piemonte e Toscana, che pur avendo come tutte le altre alla fine guadagnato la promozione dal monitoraggio epidemiologico del ministero della salute, scelgono la linea della prudenza, aspettando il 25 per ristoranti e bar. Al termine di una giornata fatta di scontri e trattative chi si vede semplificata la vita sono soprattutto ristoratori e balneari. Al ristorante, come al bancone del bar, la distanza tra i tavoli scende innanzitutto da due a un metro. Lo stesso distanziamento che dovrà essere rispettato se a pasteggiare insieme non sono dei conviventi. Se il tavolo non è tanto capiente si alza la famigerata barriera di plexiglass.

Resta il divieto di consumare a buffet e l’obbligo di prenotazione. Qui come altrove è consigliato rilevare le temperature e se si ha più di 37,5 si torna a casa. Anche al mare si dimezzano le distanze di sicurezza, non più 20 ma 10 metri quadri a postazione di ombrellone e lettini, che poi significa mantenere 3 metri di distanza tra un ombrellone e l’altro e 3,5 tra una fila e l’altra. Tra i lettini la distanza scende da due a un metro e mezzo. La prenotazione non è più obbligatoria ma «va privilegiata» e nelle spiagge libere per mantenere la distanza di sicurezza di un metro «si suggerisce la presenza di un addetto alla sorveglianza». Sì ai racchettoni, no al beach volley e alle partire a pallone.

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