«L’ho incontrato soltanto una volta, quante volte lo devo dire. Occupiamoci di altro, pensiamo a lavorare tutti», così Matteo Salvini a margine di un incontro elettorale a Catania affronta – e cerca di chiudere – il caso Paolo Arata, l’ex deputato di Forza Italia considerato dai magistrati il prestanome del re dell’eolico Vito Nicastri. Arata è l’altro nome della vicenda che vede coinvolto il sottosegretario al MIT Armando Siri.
Quando Arata scriveva il programma della Lega
Nella questione delle indagini a carico di Siri il vero problema è rappresentato da Arata proprio a causa dei suoi presunti rapporti con Nicastri, che è considerato uno dei finanziatori del boss Matteo Messina Denaro. Di questo legame – fanno sapere i magistrati – Siri non era a conoscenza. Ma appare oltremodo strano che una persona che Salvini ha visto solo una volta sia stato poi chiamato a redigere – assieme ad altri sette esperti “professori” – alcune parti del programma della Lega per le Politiche del 2018. In particolare Arata – che è laureato in biologia ed è stato vicepresidente del Forum Energia – ha scritto la parte riguardante l’Energia.
Salvini però dice di aver incontrato una sola volta Paolo Arata. Il che se non altro la dice lunga su come è stato scritto il programma di governo della Lega, quello dove Salvini prometteva un drastico taglio delle accise e tra le righe si parlava di un’uscita dall’Euro e dall’Unione Europea tramite una revisione dei trattati di Maastricht. Ma evidentemente la fiducia che la lega riponeva in Arata era tanta, perché proprio Siri ha poi fatto il nome del professore genovese come Commissario per la Legge Sblocca-Cantieri.
Quando Salvini ha proposto Arata ai vertici di Arera
Stiamo sempre parlando di una persona che Salvini, il Segretario della Lega e vicepremier, ha visto solo una volta. Eppure il figlio del professore, Federico Arata, era presente ad un incontro svoltosi al Viminale nel settembre scorso cui hanno partecipato il ministro dell’Interno e lo stratega dell’alt-right americana Steve Bannon. Stando ad un’inchiesta di Report sarebbe stato proprio il figlio di Paolo Arata l’artefice dell’incontro tra Bannon e Salvini.
Niente di illegale o illegittimo, ed è solo per caso che il MoVimento 5 Stelle si sia accorto proprio in queste ore che Federico Arata ha un contratto di consulenza con Palazzo Chigi, firmato dall’influente sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti. Evidentemente come per le vicende giudiziarie di Siri al MoVimento 5 Stelle non stavano molto attenti a quello che succedeva intorno a Conte.
Non finisce qui però. Perché Salvini ha proposto Paolo Arata come possibile presidente di Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, uno degli enti più importanti per quanto riguarda la gestione dell’energia in Italia. Come sia stato possibile se lo chiede anche il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano che si interroga su come mai Salvini propose proprio Arata. Ed in effetti è assai curioso che una persona che sia stata proposta come Commissario e come presidente di un ente importante come Arera, il cui figlio è assunto nello staff di Palazzo Chigi Salvini l’abbia visto una sola volta.
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