«Hanno provato in tutti i modi a privarmi della mia libertà e sono riusciti a privarmi di quella fisica perché ho la scorta ma sicuramente io alle loro regole non ci sto e oggi posso dirvi che mi sento libera, è una bellissima sensazione. Non ho paura»: Federica Angeli, giornalista di Repubblica presa di mira dalla mafia di Ostia, ha testimoniato oggi in tribunale nel processo a carico degli esponenti del clan Spada. E oggi in Aula c’era anche una presenza necessaria: la sindaca di Roma Virginia Raggi.
La prima cittadina durante l’udienza ha tirato fuori belle parole nei confronti della giornalista: “Sono qui perché le istituzioni non devono mai lasciare soli i cittadini soprattutto quando si tratta di lottare contro la mafia. Sono qui come sindaca della città per lanciare un messaggio forte e duro contro la malavita. Gli Spada sappiano che Roma non ha paura”. Ma ha anche aggiunto qualcosa di discutibile: “Oggi siamo qui vicino a Federica che ha il coraggio di testimoniare e siamo vicini a tutti quei cittadini che sono in prima linea come Giuliana Di Pillo (presidente del Municipio di Ostia), Paolo Ferrara (capogruppo M5S in Campidoglio), i carabinieri, le forze dell’ordine e i tanti cittadini onesti, gli imprenditori onesti di Ostia e del territorio”. Ecco, forse il riferimento ai componenti del M5S di Ostia ad occhio è un po’ inopportuno.
Non tanto perché se è arrivata in più occasioni la solidarietà personale della sindaca a Federica Angeli, non risulta che il gruppo M5S abbia fatto lo stesso. Ma soprattutto perché i rapporti tra la giornalista che ha denunciato la mafia a Ostia e il MoVimento 5 Stelle non sono mai stati idilliaci (eufemismo): prima la storia della falsa «relazione antimafia desecretata» e poi le accuse a lei, Alfonso Sabella e Don Ciotti, oltre alla bufala della candidatura nel PD hanno sempre reso molto tese le relazioni tra la firma di Repubblica e i grillini: il lavoro d’inchiesta su Ostia e sulla nuova guida politica del X Municipio non hanno fatto che peggiorarli.
Con la sua presenza in tribunale la sindaca ha cercato di chiudere idealmente le polemiche che erano prosperate con Ferrara e Bocchini e poi, dopo un periodo di cova sotto la cenere, erano tornate a scoppiare all’epoca della vicenda di Spada e di Casapound.
Forse non è stato un caso che la Raggi sia andato oggi in udienza visto quello che aveva scritto proprio la Angeli in risposta al tweet di solidarietà della sindaca: “Pensavo al suo tw. Per “opinioni non sempre coincidenti” intende il dossier antimafia in cui il 5S ha accusato me di essere collusa con la mafia di Ostia? O l’alloggio che il 5S ha dato a uno Spada? Io ieri ero in aula contro Spada. Non a chiacchiere, ero lì, a testa alta Sindaca“. Di certo c’è che la dichiarazione di oggi della Raggi sulla Angeli non è stata finora pubblicata, come d’abitudine, sulla pagina Facebook della sindaca di Roma. E i motivi di questo ritardo è facile intuirli. Purtroppo.