La vicenda parte domenica scorsa. Sono state recapitate all’ufficio di smistamento posta della redazione e portate alla segreteria di direzione quattro lettere: tre hanno mittenti tedeschi fasulli (uno riporta l’indirizzo di tale Tim Muller, di Hagen, inesistente), la quarta proviene dal Regno Unito. Sono state inviate usando normali servizi di posta e, in un caso, un corriere espresso. La prima contiene una scatoletta, con dentro una bustina blu, che nasconde un altro involucro in plastica con della polvere marrone. È accompagnata da un biglietto intestato “Der Deutsche”, che invita il destinatario a collegarsi a un sito di vendite online e lasciare un commento su quanto ricevuto. Appena si prova a farlo, il sistema antivirus del computer segnala il pericolo di infezione. Quella spedita dall’Inghilterra, invece, contiene un cartoncino di auguri natalizi e un involucro con della polvere bianca.
Una delle sei buste con sospetto materiale organico granulare inviate a Eugenio Scalfari (La Repubblica, 5 febbraio 2020)
La prima analisi certifica che non si tratta né di materiale radioattivo né esplosivo, ma solo il laboratorio della Scientifica a Foggia ne stabilirà, con certezza, la natura. A un esame visivo ricorda sostanza stupefacente, come nel caso di una busta inviata ad agosto al segretario del Pd Zingaretti. Il “sistema” di spedizione emula quello messo in atto da chi vende droga nel Deep Web, la Rete sommersa e senza nome. La Digos di Roma sta ricostruendo le tracce degli invii verificandone i mittenti, a partire da quelli tedeschi. Anche perché, nel frattempo, gli arrivi non si sono fermati. Lunedì ennesima lettera, ancora per Scalfari, spedita da un ufficio postale francese a cui è stata consegnata a mano. Il presunto mittente è la Archi Deco Lorraine di Moulins Les Metz, che però risulta in stato di liquidazione giudiziale da giugno. Ieri, la sesta: il mittente è di Amburgo, il contenuto pare il medesimo.Leggi anche: «Lucia Borgonzoni manca di rispetto agli elettori dell’Emilia-Romagna»