È stata depositata la proposta di legge di Articolo 1 – MPD sulle vaccinazioni. Il disegno di legge a prima firma della senatrice Nerina Dirindin – responsabile welfare di MDP – e recante “Disposizioni in materia di malattie infettive prevenibili con vaccinazioni” va nella direzione opposta rispetto al DL governativo sulle vaccinazioni obbligatorie. Non proprio una novità visto che da qualche giorno abbiamo scoperto che i transfughi del PD sono contro i vaccini obbligatori.
Ma non solo: quella che il deputato Adriano Zaccagnini definisce la posizione ufficiale di MDP sulle vaccinazioni è anche in netto contrasto con le misure intraprese da Enrico Rossi in Toscana. La Toscana, dopo l’Emilia Romagna, è stata la seconda regione a votare per la reintroduzione delle vaccinazioni obbligatorie per l’accesso alla scuola dell’infanzia. Vale la pena di ricordare che Enrico Rossi fa parte di Articolo 1 – MDP.
La proposta di legge probabilmente deluderà molti antivaccinisti. Fin dalle prime righe infatti viene ribadita la validità delle vaccinazioni come mezzo di prevenzione delle malattie infettive. I vaccini costituiscono “uno degli interventi più efficaci e sicuri a disposizione della Sanità pubblica per la prevenzione delle malattie infettive (e non solo)”. Dove quel non solo ricorda l’importanza del vaccino contro il tetano. Inoltre viene ricordato come l’ipotesi di una correlazione tra vaccini e autismo è destituita di qualsiasi fondamento scientifico.
Il disegno di legge parte da una premessa interessante: al momento in Italia non c’è alcuna emergenza relativa al calo delle vaccinazioni. Pertanto un’operazione come quella voluta dal decreto varato dal Governo non ha ragione d’essere. Il punto però è che il Presidente del Consiglio presentando il decreto in conferenza stampa ha detto che “è stata evitata un’emergenza”, non che bisogna rispondere ad un’emergenza. MDP sembra preferire non intervenire nella situazione attuale finché non ci sarà un’emergenza conclamata e certificata. Insomma per il momento meglio temporeggiare. Proprio come vuole fare il M5S in Emilia Romagna. Sono scelte, ma nel Paese delle emergenze affrontate quando è ormai troppo tardi (vedi alla voce rischio sismico) forse non è il caso di indugiare sempre e in ogni caso.
Un conto però sono le premesse un conto è il contenuto. Inutile nascondercelo: molti Genitori Preoccupati
Ma come mai nei commenti sul profilo di Zaccagnini i Genitori Preuccupati
In “cambio” la legge propone di fornire maggiore informazione per poter spingere i genitori ad abbandonare i propri pregiudizi e a aderire volontariamente al piano di vaccinazione nazionale. Questo senza curarsi minimamente della tutela della salute pubblica (sancito dall’articolo 32 della Costituzione, quella bella bella). E soprattutto senza definire in che modo si dovrebbe fare “più informazione” o prevedere sanzioni per chi fa disinformazione.
Ma le premesse non contano nulla e lo hanno capito subito i Genitori Preoccupati che badano al sodo. Lo dovrebbero capire anche gli altri di MPD. Perché se nelle premesse si ritiene ingiustificata la reintroduzione dell’obbligo “perché non c’è un’emergenza” cosa prevede la proposta di legge quando ci sarà un’emergenza? Lo dice l’articolo 5: in presenza di specifiche condizioni di rischio per la salute pubblica assegna alla Regione interessata “un congruo termine” per adottare i provvedimenti necessari (perché siamo in emergenza no?). Una volta decorso il termine verrà nominato un commissario governativo. Ma in concreto cosa si farà? Si interverrà “sulle cause che hanno determinato le condizioni di rischio” favorendo l’adesione volontaria dei cittadini. Quindi anche in caso di conclamata emergenza lo Stato darà tutto il tempo necessario e non imporrà l’obbligo. Non c’è nemmeno quindi un minimo dispositivo di sicurezza finale perché la “libera scelta” la farà sempre da padrona. È questo il modo di educare alle vaccinazioni?