Cosa c’è dietro la guerra del M5S a Cantone

Categorie: Economia, Fact checking

Ieri il presidente del Consiglio ha criticato apertamente ANAC mentre Di Maio e Toninelli hanno puntato il dito sulle lentezze del codice degli appalti. Di cosa stiamo parlando e perché se ne parla proprio ora?

“Cercheremo di valutare bene il ruolo dell’Anac che evidentemente non va depotenziato. In questo momento non abbiamo dall’Anac quei risultati che ci attendevamo, forse abbiamo investito troppo”: il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ieri durante le repliche sulla fiducia alla Camera ieri ha lanciato il sasso, al quale si sono accodati velocemente Luigi Di Maio e Alfonso Bonafede, neoministro della Giustizia. E così Raffaele Cantone ha scoperto con stupore che la sua Autorità Anticorruzione è sotto attacco.



La guerra del M5S a Cantone

Un attacco che, come da tradizione nel MoVimento 5 Stelle, prescinde dalla logica vera e propria delle affermazioni, visto che non si capisce il senso della frase “abbiamo investito troppo”: semmai, si può dire, si è investito male (ovvero si sono allocate scorrettamente le risorse a disposizione) ma dire che si è investito troppo equivale a segnalare sprechi e inefficienze o “lussi” nella gestione dell’ANAC. Non è in realtà quello l’obiettivo del M5S, come spiega il resto della dichiarazione di Conte:  “Possiamo valorizzarla in una prospettiva diversa, di prevenzione, possiamo cioè rafforzare la fase del pre-contenzioso che giace davanti all’ANAC in modo da avere una certificazione anticipata per i funzionari pubblici che possono procedere più rapidamente”.



Qual è allora la critica che il MoVimento 5 Stelle fa a Cantone e perché si scaglia contro uno dei simboli della legalità di un paese che non brilla di esempi in tal senso? Per avere un’idea delle intenzioni del M5S bisogna tornare a martedì, quando al Senato Conte ha parlato di ANAC anche se la frase, immersa nel lungo speech del nuovo premier, è passata inosservata: «Stiamo studiando un’iniziativa che riguarda il ruolo dell’ANAC Se riusciremo a potenziare la sua fase di precontenzioso avremo una sorta di certificazione autorevole per gli amministratori». E ancora: «Se non riusciamo a superare la stasi generata dall’approvazione del codice degli appalti pubblici non andiamo da nessuna parte».

Il problema di ANAC sono gli appalti

L’accusa quindi riguarda il famoso Codice degli appalti, “creatura” di Cantone – il cui mandato all’ANAC scade nel 2020 – criticata però ferocemente da molti  tra cui anche Piercamillo Davigo, l’ex pm di Mani pulite, la cui visione della giustizia – racconta oggi Liana Milella su Repubblica – è condivisa dal neo Guardasigilli Alfonso Bonafede. Per Davigo quel codice «è solo un ostacolo per le persone per bene, mentre chi vuole delinquere continua a farlo». Critiche già fatte in pubblico dal magistrato, che ovviamente non sono state gradite dallo stesso Cantone.



Proprio stamattina Di Maio ha detto che il codice degli appalti è troppo lento e farraginoso, mentre il neo-ministro della Giustizia Alfonso Bonafede in un’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano ha detto che servono norme più chiare per facilitare il lavoro di ANAC, del quale si è detto comunque soddisfatto. Anche il responsabile delle infrastrutture Danilo Toninelli ha puntato il dito in un’intervista alla Stampa: «Il Codice degli appalti ha bisogno di correzioni per contemperare l’esigenza di snellimento con quella di difesa della legalità.

Gli appalti, i bandi, le “lentezze”

Ora, attenzione: chi si è andato a scontrare in molte occasioni con le procedure pubbliche per gli appalti e per le gare tra i grillini? Di certo la Giunta Raggi a Roma, in perenne litigio con i tecnici comunali, con i tribunali amministrativi e con dipendenti illusi e fregati (come quelli di Roma Multiservizi) dalla politica del “prometti, prometti, per mantenere c’è sempre tempo” che ha portato Virginia in Campidoglio in un tripudio di lavoratori del Comune, di AMA, di ATAC che lentamente hanno poi cominciato a ripensarci.

Di certo le amministrazioni – tutte, non solo M5S  – gioverebbero da una maggiore velocità. Tutto sta a capire cosa sarà necessario sacrificare in cambio.

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