Davide Barillari e l’indagine sul ricatto del sindacalista alla clinica

Andrea Paliani, ex autista di Delle Chiaie, ha cercato con un carabiniere di far assumere un suo consulente nel gruppo INI. Tra le carte dell'inchiesta c'è anche un altro scambio di messaggi con Barillari: "Dai Davide, ce la facciamo sicuramente... questa e' 'na botta, penso che Zingaretti se la ricorda finché campa..."

Forse qualcuno di voi non ricorda chi è Davide Barillari: si tratta del consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle nel Lazio che aveva promesso dimissioni se il M5S fosse andato al governo con il PD e che poi si è rimangiato tutto dimostrando tutta la coerenza grillina in un solo colpo. Barillari, che nel gruppo in consiglio regionale è in guerra con Roberta Lombardi e ogni tanto annuncia ispezioni a sorpresa sui social network, è incappato in una brutta storia che parte da un ricatto ordito da un sindacalista del SICEL, Andrea Paliani, nei confronti dei vertici dell’INI SPA, un gruppo che gestisce cliniche accreditate con il sistema sanitario nazionale.



Davide Barillari e l’indagine sul ricatto del sindacalista alla clinica

Paliani ha un passato nel gruppo di estrema destra Avanguardia Nazionale: era l’ex autista del fondatore Stefano Delle Chiaie detto Er Caccola, morto di recente. Il suo obiettivo, secondo l’accusa che ieri ha fatto scattare i domiciliari per lui, per il maresciallo dei carabinieri Giuseppe Costantino e per il consulente del lavoro Alessandro Tricarico, era di esercitare pressioni nei confronti dell’amministratore delegato del gruppo, Christopher Faroni, al fine di far assumere il consulente del lavoro con un compenso da 250 mila euro. Le accuse nei confronti dei tre sono induzione indebita, corruzione, rivelazione del segreto istruttorio e truffa.



Secondo le carte citate oggi da Repubblica Roma  il sindacalista e il maresciallo facevano intendere a Faroni, indagato in altro procedimento, di poterlo aiutare se avesse assunto un consulente. Insomma, gli promettevano di tirarlo fuori dai guai giudiziari in cambio di una parcella da 250mila euro all’anno a Tricarico: d’altronde il militare era quello incaricato a indagare su di lui. Tanto che è stato proprio Faroni, esasperato, a raccontare tutto al pm. Barillari ieri su Twitter ha fatto sapere di non aver ricevuto alcun avviso di garanzia: “So di non aver nulla di cui preoccuparmi”.

Cosa c’entra Barillari con l’inchiesta sulla sanità nel Lazio

Cosa c’entra Barillari con questa storia?  È alla sua porta che bussa Paliani, è a lui che si raccomanda per far commissariare immediatamente la società in modo da non far perdere ai suoi iscritti il posto di lavoro. Ed è sempre a Barillari che il sindacalista dal Cuore Nero si rivolge per una ispezione nella clinica “Città Bianca” a Veroli, che appartiene a Faroni. «Te passo a prende io sotto la Regione ok amico mio?», gli dice al telefono il 30 aprile 2019. Raccontano Maria Elena Vincenzi e Federica Angeli:



I due, Barillari e Paliani, vanno a Veroli e insieme fanno una denuncia alla Guardia di finanza di Frosinone. La querela contro il gruppo Ini va avanti, «procede bene», lo rassicura il sindacalista, ricevendo in cambio dal consigliere regionale l’informazione che «il 14 giugno ci sarà in Regione una consulta per lavorare sul miglioramento della sanità nel Lazio». E, a quanto dichiara al telefono con un suo uomo fidato, sarà proprio il 5Stelle a dare a due quotidiani — Il Tempo e Il Fatto Quotidiano — in esclusiva la notizia sull’indagine in corso nei confronti di Faroni.

La vicenda finisce anche sul tavolo dell’ex ministra Giulia Grillo. «Sono stato al ministero della Salute, ho parlato con la Grillo, spingi con lei su questa cosa», sollecita Paliani. «Sento io lo staff della Grillo», lo rassicura il consigliere grillino. Insomma, non c’è dubbio che il loro contatto in Regione sia lui. Perché in fondo i due sono amici e se lo ricordano anche nel corso delle frequentissime telefonate.

«Sei un grande Davide: quello che fai te è un po’ quello che faccio io. Comunque sappi che il tuo amico accanto ce l’hai, e sono io. Davide io do la mia vita per te», dice Paliani al telefono. Barillari lo ringrazia e subito dopo firma la lettera per commissariare la Ini. O almeno questo racconta in una telefonata successiva Paliani alla compagna.

Tra le carte dell’inchiesta c’è anche un altro scambio di messaggi tra i due: “Dai Davide, ce la facciamo sicuramente… questa e’ ‘na botta, penso che Zingaretti se la ricorda finché campa…”, dice Paliani a Barillari, come riportato nell’ordinanza di misura cautelare. All’affermazione di Paliani, Barillari risponde: “Esatto”. Il riferimento è all’ipotesi di ispezioni e commissariamento dell’Ini spa.

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