Cara Lucia Borgonzoni, il “sistema Bibbiano” non esiste. Nemmeno per l’Associazione magistrati

Secondo la senatrice leghista Borgonzoni è certa sinistra che continua a negare l'esistenza di un sistema e di anomalie che per la Lega sono ovunque. Dopo la smentita del Tribunale dei minori di Bologna arriva quella dell’Associazione dei magistrati per i minori e per la famiglia. Parliamo di Bibbiano?

Non contenta dei risultati del riesame del Tribunale dei minori di Bologna sulle richieste di affido partite da Bibbiano ieri la senatrice Lucia Borgonzoni in un’intervista a La Verità ha fatto sapere che a suo avviso le anomalie non riguardano solo la Val D’Enza. Su che basi faccia queste affermazioni non è chiaro perché l’inchiesta che è ancora aperta riguarda per il momento solo i casi di affido di bambini “di Bibbiano“, o meglio del comprensorio dei comuni della Val D’Enza.



Lucia Borgonzoni e il “sistema Bibbiano” che esiste ovunque

Secondo la senatrice della Lega però il sistema esiste eccome ed è un’ottima occasione per promettere – qualora venisse eletta – una “operazione trasparenza” con «telecamere nelle case famiglia e nelle strutture per anziani e persone con disabilità». In che modo questo possa evitare o fermare il “sistema” degli affidi non è chiaro visto e considerato che i minori coinvolti nell’inchiesta sono in gran parte ritornati nelle proprie famiglie (prima che iniziassero le indagini) e non erano ospitati all’interno di case famiglie ma si era deciso per loro l’affido familiare. A meno di installare telecamere nelle abitazioni dei genitori affidatari la proposta della Borgonzoni non ha alcun senso.



Mentre la Borgonzoni chiede i dati di tutti i comuni per smascherare le bugie su Bibbiano e poterci raccontare la (sua) verità l’Associazione dei magistrati per i minori e per la famiglia (Aimmf) fa sapere che «non esiste nessun sistema Bibbiano» e «non è vero che i servizi sociali hanno potere assoluto» sulle decisioni di affido giudiziale come dimostra il riesame del Tribunale dei minori di Bologna. E il punto è proprio questo. Da mesi quelli che invitano a parlare di Bibbiano ci ripetono che i servizi sociali hanno sostanzialmente potere di vita e di morte sulla sorte delle famiglie e che sono in grado di condizionare le decisioni dei Tribunali al punto da far sembrare i giudici che dispongono gli affidi giudiziali delle specie di burattini nelle mani di psicologi, psicoterapeuti e operatori senza scrupoli.



Dire che esiste un sistema Bibbiano significa sostenere che gli operatori dei servizi sociali di tutta l’Emilia-Romagna (o di tutta Italia, stando ad alcune versioni della Lega) falsificano sistematicamente le relazioni degli incontri con i minori al fine di ottenere l’allontanamento dalla famiglia. Il fatto che dall’inchiesta “Angeli e Demoni” emerga l’ipotesi (per ora, quando si andrà a giudizio potremo parlare di certezza) di episodi di manipolazione dei bambini e falsificazione delle relazioni non significa che tutto il sistema funzioni così. Anzi secondo l’Aimmf «il sistema della Giustizia minorile e familiare è stato enormemente esposto alle speculazioni e, in qualche ipotesi, anche a comportamenti rivendicativi di soggetti in malafede, catalizzando le istanze “di pancia” degli “scontenti” e amplificando l’inutile logica del sospetto su tutto e su tutti, anziché proporre quella saggia del dubbio e dell’attesa, pur nel rispetto di un equilibrato dovere di cronaca». Un atteggiamento che ha «determinato una devastante e generalizzata delegittimazione delle professioni di aiuto, di assistenza, di cura e protezione delle persone di minore età e della funzione del Giudice delle relazioni». Non solo quindi non è “la sinistra” che si ostina a non volerlo chiamare sistema ma sono anche i giudici e i magistrati. Inoltre i rilievi dell’Aimmf fanno notare che non è compito della politica (o dei giornalisti) quello di ergersi a giudice. Ma questa separazione dei poteri dovrebbe essere ovvia a chi siede in Parlamento.

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