Il momento in cui Sara Cunial “perdona” i colleghi dalle tribune della Camera (e le tolgono l’audio) | VIDEO

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Dalle tribune della Camera dei deputati, dove si trova "confinata" perché sprovvista di Green Pass, Sara Cunial prende la parola per "perdonare" i suoi colleghi che l'avrebbero discriminata

Sara Cunial prende parola dalle tribune dell’Aula della Camera a Montecitorio e attacca (non troppo) velatamente i suoi colleghi parlamentari: “Io vi perdono anche se mi state discriminando, come state facendo con tutti gli altri cittadini”. L’ex iscritta al Movimento 5 stelle passata ora al Gruppo Misto che recentemente ha (parzialmente) vinto la sua battaglia per entrare a Montecitorio senza il Green Pass parla dalle tribune perché le è stato impedito l’accesso ai banchi dell’Aula: il collegio dei Questori ha chiarito che potrà partecipare ai lavori Parlamentari seguendo un percorso predefinito e disegnato apposta per lei che la porti dall’ingresso alle tribune, senza poter accedere all’emiciclo né ai vari servizi negli altri ambienti del palazzo. Il suo intervento, peraltro, è stato interrotto dalla presidente di turno, Maria Edera Spadoni: “Mi scusi onorevole ma il suo intervento non è sull’ordine dei lavori”. “Per un mese mi avete nominata – risponde Cunial – anche se io non ero presente e chiedo di poter rispondere per un minuto alle accuse che mi sono state rivolte”. Dopo queste parole, però, l’audio le viene tolto.



La battaglia di Sara Cunial contro il Green Pass alla Camera

La sua stessa presenza in Aula resta comunque in bilico, in attesa della decisione finale del Consiglio di giurisdizione in programma giovedì. Lo scorso 18 novembre il presidente del collegio di appello di Montecitorio Andrea Colletti aveva accolto con un decreto cautelare monocratico la richiesta di sospensiva presentata dalla deputata ex M5s, famosa per le sue posizioni no vax, in merito alla delibera con cui il collegio dei questori ha introdotto l’obbligo del Green pass per accedere a tutte le sedi della Camera. Una decisione presa “in considerazione del dovere di consentire alla deputata di esercitare il mandato di rappresentanza popolare”. “Sono molto soddisfatta – aveva esultato la deputata – di apprendere che l’esercizio del mandato di rappresentanza popolare sia ancora in vigore nel nostro Paese. Da domani tornerò in Aula senza mostrare alcuna tessera di regime”. Nell’euforia oggi ha però dimenticato di prenotare il suo intervento, ed è stata silenziata.