Salvini, l’emergenza che non c’è più e gli italiani “sotto ricatto”

Categorie: Fatti, Politica

Mascherine? Il Capitano si stava solo scaldando. Ora proclama la fine dell'emergenza e dice che gli italiani sono "sotto ricatto" del governo Conte

Se ho fatto dietrofront sull’uso delle mascherine? “In treno bisogna usare la mascherina, nei luoghi chiusi, nei bar… All’aperto, se si rispettano le regole e le distanze, si può respirare, ci si può avvicinare a un altro essere umano”: Matteo Salvini oggi ai microfoni di RTL 102.5 oggi è tornato a raccomandare l’uso delle mascherine dopo aver partecipato al convegno del Senato rifiutandosi di indossarle.



Salvini, l’emergenza che non c’è più e gli italiani “sotto ricatto”

Ma il leader della Lega ha anche proclamato la fine dell’emergenza Coronavirus: “Tenere sotto ricatto, sotto minaccia di chiusura un intero popolo quando l’emergenza non c’è più, penso sia un danno enorme all’economia e alla socialità. Sono preoccupatissimo per la scuola: non sappiamo ancora gli orari scolastici, quanti bimbi per classe… è assurdo”. Ora, magari sarebbe anche normale che ad agosto non si conoscano gli orari delle lezioni visto che a scuola si ricomincerà ad andare a partire dal 14 settembre. Ma per il Capitano no: questo è un problema già oggi, chissà perché.



 

E chissà perché dopo aver dichiarato che non crede ai virologi ora è tornato dalla parte della scienza: forse perché, come ha raccontato stamattina Repubblica, c’è maretta all’interno della Lega.



È il leader del futuro che il popolo leghista attende come profeta, in questi tempi di sventura. Partito dal Papeete Matteo Salvini, stasera tocca a Luca Zaia chiudere la festa nella vicina Cervia. I due non si incrociano e non si prendono da tempo. Il governatore veneto è l’antagonista silente che non condivide ormai nulla della strategia del suo leader. Furibondo, raccontano i suoi, per le teorie “negazioniste”, il lassismo sulle mascherine e gli inviti del segretario a superare l’emergenza. Proprio mentre il “Doge” in Veneto non toglie mai la protezione dal viso, e ha pronto in un cassetto sotto chiave il decreto con nuove misure restrittive, se la situazione dei contagi dovesse precipitare. In rotta i due lo sono su voto a settembre, Mes, commissariamento del partito in Veneto con un salviniano e tanto altro. Zaia, nonostante le tentazioni, non diserterà la festa. E da buon lega-democristiano, non dichiarerà certo guerra a “Matteo”

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