Salvini e l’implosione del M5S

Forza Italia pronostica la nascita di un governo di centrodestra dopo la caduta di Conte. Ma Salvini non sembra entusiasta

Monica Guerzoni sul Corriere della Sera oggi racconta in un retroscena pensieri e preoccupazioni di Matteo Salvini alle prese con il rischio implosione del MoVimento 5 Stelle, stretto tra i sondaggi che lo danno in calo e le difficoltà del leader Luigi Di Maio alle prese con lo scandalo del lavoro nero nella ditta del padre Antonio:



Alla buvette l’ex ministro azzurro Renato Brunetta si dice certo che «l’esecutivo Conte cadrà presto», ma non si tornerà al voto perché nascerà «il governo di centrodestra che i cittadini il 4 marzo hanno votato». Con quali numeri? «Con i voti della Lega, di Forza Italia e dei parlamentari cosiddetti responsabili».

Il pallottoliere dei berlusconiani dice che ne servirebbero una cinquantina, ma il deputato forzista guarda indietro alle legislature precedenti e sentenzia serafico: «Il numero dei volenterosi è esattamente uguale a quello che serve, è sempre stato così. Gente che non vuole andare al voto anticipato si trova nel M5S, come nel Pd».



Il pronostico è simile a quello fatto da Antonio Tajani qualche giorno fa e dà per scontato che resusciti il centrodestra a trazione Salvini-Meloni-Berlusconi che ha già fallito l’obiettivo di prendere la maggioranza il 4 marzo. Ma il punto è che a non essere entusiasta della soluzione è proprio il Capitano:



Voci e riflessioni giunte anche alle orecchie di Salvini. Il «Capitano» del Carroccio è in crescita costante nei sondaggi, la luna di miele con il Paese è tutta per lui e molti lo dipingono pronto ad andare all’incasso per prendersi Palazzo Chigi. Tanto più ora, che Luigi Di Maio è sotto botta per le rivelazioni delle Iene sul padre che teneva in nero gli operai.

E invece no, i leghisti assicurano che Salvini è davvero intenzionato a respingere ogni tentazione ribaltonista. «Perché dovrei fare il premier con una maggioranza raccogliticcia? — è l’interrogativo che lo avrebbe convinto a non strappare— . Il governo è ormai a trazione leghista e in questo momento va bene così. Non ho nessuna intenzione di fare la fine di Renzi».

Leggi sull’argomento: Domenico Sposito: l’operaio e il lavoro nero nella Ardima dei Di Maio