Remdesivir: come Trump ha fatto incetta del farmaco consigliato per il Coronavirus

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A maggio la Gilead aveva donato al governo americano il suo intero magazzino. E in 127 Paesi poveri e a medio reddito, la società già permette ai produttori di fornire una versione generica del farmaco. Ma adesso i Paesi europei rimarranno a bocca asciutta: non saranno in grado di acquistarlo o produrlo

L’amministrazione americana si è assicurata quasi l’intera produzione trimestrale del farmaco remdesivir prodotto dalla società statunitense Gilead Sciences: lo riporta la Bbc. Come è noto, l’antivirale era stato studiato inizialmente contro Ebola, ma il suo uso è già stato approvato dalle autorità americane per il trattamento contro il Covid-19 e la settimana scorsa anche l’Agenzia Europea del Farmaco (Ema) ha dato il proprio assenso, che dovrà essere ora ratificato dalla Commissione Europea. Il presidente Donald Trump ha firmato un accordo “straordinario” con la Gilead per 500.000 dosi di remdesivir, ha reso noto in un comunicato il dipartimento della Sanità. Si tratta dell’intera produzione della Gilead per il mese di luglio, del 90% della produzione di agosto e del 90% di quella di settembre. Un ciclo di trattamento con questo farmaco richiede in media 6,25 fiale. L’amministrazione Trump aveva comprato 63 milioni di dosi di idrossiclorochina prima che la la Food and Drug Administration revocasse l’autorizzazione alla distribuzione. Uno studio di Gilead aveva riportato buoni risultati nella cura.



Lo studio di Gilead sul Remdesivir

A maggio la Gilead aveva donato al governo americano il suo intero magazzino. E in 127 Paesi poveri e a medio reddito, la società già permette ai produttori di fornire una versione generica del farmaco. Ma adesso i Paesi europei rimarranno a bocca asciutta: non saranno in grado di acquistarlo o produrlo. Se l’Europa, seppur con diverse zone d’ombra, sta uscendo dalla pandemia, rimane il timore di una possibile seconda ondata in autunno; ma gli Stati Uniti sono ancora immersi in pieno nella crisi: sono la nazione più colpita al mondo, solo martedì sono stati segnalati 47.000 nuovi casi e conta praticamente un quarto dei 10 milioni di contagi nel mondo. L’amministrazione Trump ha gia’ dimostrato di essere pronta a superare, in termini di offerte e manovre, qualunque altro Paese pur di garantire le forniture mediche di cui ha bisogno per gli Stati Uniti: a marzo fece clamore la notizia che la Casa Bianca aveva tentato di convincere l’azienda tedesca CuraVac a produrre un vaccino esclusivamente per gli americani.

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