Alicia Erazo e la bufala dell’ONU che lancia l’allarme per la violazione dei diritti umani in Italia

Su alcuni giornali italiani tra ieri e oggi si racconta che l'ONU ha lanciato l'allarme sul governo che ha violato i diritti umani in Italia e ha chiesto l'intervento di Donald Trump. Questo perché "il lock-down così rigido ritenuto indispensabile dal governo per combattere il Coronavirus, risulta essere una misura eccessiva che lede alcuni dei fondamentali diritti dell’uomo".

Alcuni giornali italiani oggi hanno una notizia bomba in homepage: l’ONU ha lanciato l’allarme per la violazione dei diritti umani in Italia tramite Twitter. L’account in questione è quello di Alicia Erazo e la situazione è di quelle molto gravi ma per niente serie visto che l’ONU in realtà non c’entra nulla.



Alicia Erazo e la bufala dell’ONU che lancia l’allarme per la violazione dei diritti umani in Italia

Andiamo con ordine: su molti giornali italiani tra ieri e oggi si racconta che l’ONU ha lanciato l’allarme sul governo che ha violato i diritti umani in Italia e ha chiesto l’intervento di Donald Trump. Questo perché “il lock-down così rigido ritenuto indispensabile dal governo per combattere il Coronavirus, risulta essere una misura eccessiva che lede alcuni dei fondamentali diritti dell’uomo”. Ma perché proprio Donald Trump e non, ad esempio, Antonio Gutierrez? Mistero.



Tutti citano come fonte l’account Twitter di Alicia Erazo e questo tweet del 15 maggio corredato persino di immagine simbolica con occhio e bandiera dell’Italia in fase di lacrimazione.



Ma Alicia sembra davvero essere padrona della situazione, lì nel Palazzo di vetro. Lo stesso giorno un altro tweet lamentava la creazione di un Nuovo Ordine Mondiale con la collaborazione dell’OMS e, naturalmente, di Bill Gates. Ora però visto che l’OMS è un’emanazione dell’ONU, la situazione si fa preoccupante.

In un tweet in italiano poi la Erazo fa sapere che la sua organizzazione “è iscritta all’ONU” – mica come Magnotta che s’iscriveva soltanto ai terroristi – e che la sua denuncia era “a conoscenza di alcuni ministri ONU”, anche se l’ONU non ha ministri ma questo è soltanto un dettaglio.

Ora, però, va segnalato che Erazo si presenta su Twitter come “Embajadora de Derechos Humanos -Italia, Alto Comisionado Internacional Derechos Humanos CIDHU”; CIDHU è l’acronimo di Comisionado International Derechos Humanos. Il CIDHU è un ente che, secondo il suo stesso disclaimer, dice “Che sotto lo spirito di Protezione e Universalità dei diritti umani, costituito in un’entità di “Giustizia sociale e difesa dei diritti umani”, con Dichiarazione di Costituzione 22 04 2019; con la risoluzione n. SDH-CAJ-2019-006-R. 12/11/2019 in Ecuador; garantito dalla risoluzione ONU A / RES / 53/144; Convenzione americana DH Art. 13/16 CADH; il CIDHU la cui sfera d’azione è la promozione, la difesa dei diritti umani e la loro osservanza in tutti i suoi aspetti e in tutte le parti del territorio ecuadoriano e in diversi paesi del mondo, con priorità alla base della piramide sociale e dei settori vulnerabili; Autorizzato a intervenire nella realizzazione di azioni e procedure legali o intraprendere azioni sociali che potrebbero essere necessarie per lo sviluppo, la protezione e il ripristino dei diritti umani; Garantire l’accesso dei cittadini alla giustizia, al giusto processo, attraverso consulenza e rappresentanza in procedimenti giudiziari; Contribuisce alla lotta contro la corruzione e alla promozione di meccanismi nella società nell’ambito delle proprie competenze e opera come organo consultivo nel campo dei diritti umani“. E stop.

In definitiva, la “denuncia dell’ONU” con richiesta di intervento di Trump (ma perché proprio lui?) non è una denuncia dell’ONU ma semmai all’ONU e vale all’incirca come un esposto-denunzia-querela del generale Pappalardo. Ma voi continuate pure, eh?

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