Perché Gazebo è stato escluso dalla conferenza stampa di Alfano?

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L’Ufficio Stampa di Alternativa Popolare ha fatto sapere di avere respinto la richiesta di accredito di Gazebo, il programma televisivo di Rai 3 condotto da Diego Bianchi, per partecipare alla conferenza stampa di oggi sulla legge elettorale indetta presso la sede del partito di Angelino Alfano. “Le ragioni sono evidenti e consolidate negli anni e sicuramente non vi sfuggono – scrive l’ufficio stampa di Ap nella risposta inviata per mail alla redazione di Gazebo – Siamo sicuri, a ogni buon conto, che saprete cogliere l’occasione di scoprire che esiste un mondo oltre le vostre fissazioni e che utilmente impiegherete le ore di questa splendida giornata di primavera romana e che dunque, altrettanto utilmente, impiegherete il canone versato dal contribuente”.

Come mai tutta questa acredine nei confronti della trasmissione di Zoro? Nel 2014 un video della trasmissione smentì la ricostruzione di Angelino Alfano sulle botte agli operai della AST di Terni che manifestavano a Roma. Più di recente, si raccontò di un presunto tentativo di censura nei confronti proprio di Gazebo oltre che di Nemo: entrambe le trasmissioni RAI avevano parlato di Alternativa Popolare, il partito che è nato dalle ceneri del Nuovo Centro Destra. Gazebo in particolare aveva mandato in onda questa animazione firmata da Makkox sul raffinatissimo nuovo logo del nuovo partito di Angelino.

All’epoca  Alfano “scoprì” che Antonio Campo Dall’Orto era “un dirigente inadeguato” e “la scelta peggiore di Renzi”. Oggi la decisione di AP è diventata ovviamente oggetto di polemica politica: “Il partito del ministro Alfano dimostra la concezione che ha del servizio pubblico: lottizzazione, marchette e favoritismi. Quando questo schema non si applica scatta la censura, per questo oggi Alternativa popolare ha rifiutato l’accredito ai giornalisti della trasmissione Gazebo per la conferenza stampa odierna”, dice Alberto Airola, capogruppo 5 Stelle in commissione di Vigilanza Rai. “Adesso comprendiamo ancora meglio – conclude il senatore Airola – perché il consigliere d’area centrista e la rappresentanza parlamentare di Ap sparino quotidianamente contro il direttore generale di viale Mazzini”. Valentina Castaldini, portavoce nazionale di Alternativa Popolare, risponde a stretto giro di posta: “I 5 Stelle chi? Quelli che hanno aggredito i giornalisti al Foro italico? Quelli che fanno le black list? Quelli che hanno inseguito il direttore Orfeo? Se sono proprio gli stessi, e’ divertente e rilevatrice la loro pronta reazione a difesa di Gazebo. Fa capire tante cose!”.