Gallera pensa che se l’errore sull’indice di trasmissibilità lo fanno in due vale la metà

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"Sono andato a vedere sul sito del ministero della Salute e sa cosa dice? - ha poi aggiunto Gallera - Sotto una dichiarazione del ministro Speranza si dice che se l'indice è 0,7 vuol dire che una persona non infetta: è un concetto corretto, questo?", si domanda l'assessore alla Sanità. "E quindi per caso due torti fanno una ragione?", viene da rispondergli

Dopo aver attraversato la soglia del ridicolo ed essere approdato sull’orlo della disperazione, l’assessore alla sanitahahahah della Regione Lombardia Giulio Gallera oggi a Mattino 5 per difendersi dall’evidenza di non aver capito cosa sia l’indice di trasmissibilità ha pensato bene di prendersela con il governo.  “Ho cercato di rendere chiaro un concetto che non è così semplice” e “di enfatizzare il fatto che c’è un rallentamento” nei contagi, ha esordito Gallera. Che poi ha accusato: “Sono andato a vedere sul sito del ministero della Salute e sa cosa dice? – ha poi aggiunto Gallera – Sotto una dichiarazione del ministro Speranza si dice che se l’indice è 0,7 vuol dire che una persona non infetta: è un concetto corretto, questo?”. “È scritto in maniera testuale sul sito del ministero degli Interni, qualcuno ha lapidato il dirigente del ministero degli Interni o il ministro Speranza?”, si chiede concludendo l’assessore.



Gallera pensa che se l’errore sull’indice di trasmissibilità lo fanno in due vale la metà

Ora, a parte che ci immaginiamo domani Gallera commettere un omicidio e poi a chi gli chiede spiegazioni rispondere “Ah, io? E allora Caino?“, va detto che sul sito del ministero della Sanità (e non dell’Interno), e precisamente in questa pagina, c’è scritto testualmente proprio quello che dice Gallera:

Il valore R0 (si legge R con zero) è un parametro che misura la potenziale trasmissibilità di una malattia infettiva. Il valore R0=1 indica che un singolo malato contagerà una persona, se il valore è R0=2 un singolo malato infetterà due persone. Quanto maggiore è il valore R0, quindi, tanto risulta più elevato il rischio di diffusione dell’agente infettivo. Il tasso di contagiosità dipende dalle caratteristiche biologiche del patogeno. Ad esempio il virus del morbillo è molto più contagioso del nuovo coronavirus, con un valore di R0 che può arrivare anche a 18, mentre quello dell’influenza è pari a circa 1,3.



R0 varia anche in funzione del numero dei contatti della persona infetta, ossia bisogna considerare anche quante persone incontra e per quanto tempo. In Lombardia, prima dell’introduzione delle misure restrittive, il tasso di contagiosità è stato anche R0=4. L’obiettivo delle misure di contenimento come, ad esempio, il distanziamento sociale è, quindi, la riduzione di R0 ad un valore inferiore a 1. Se R0 fosse ad esempio pari a 0,7, significherebbe che una persona non contagerà più nessuno e l’epidemia sarebbe contenuta.



E, quindi, pur ricordando che due torti non fanno nessuna ragione, va segnalato che una persona può ancora contagiare una o più persone se viene a contatto con loro senza protezione e invece, come spiega invece l’ISS sul suo sito, “R0 è funzione della probabilità di trasmissione per singolo contatto tra una persona infetta ed una suscettibile, del numero dei contatti della persona infetta e della durata dell’infettività questo ci dice che riducendo almeno uno dei tre parametri possiamo ridurre tale valore e quindi poter controllare, o almeno ritardare, la diffusione del patogeno ad altre persone”. Se l’indice è inferiore a uno significa solo che l’epidemia in quella fase è più contenuta. Il resto è più che altro un “E allora le foibe?” di cui un assessore potrebbe anche fare a meno.

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