«Perché io sono fuori dalle liste mentre Attilio Fontana è ancora governatore della Lombardia?»

Gianluca Forcolin, 51 anni, di San Donà di Piave (Venezia), diploma di Ragioneria, 27 anni nella Lega Nord, è assessore al Bilancio e vicepresidente della Regione Veneto. Ed è piuttosto arrabbiato

Gianluca Forcolin, 51 anni, di San Donà di Piave (Venezia), diploma di Ragioneria, 27 anni nella Lega Nord, è assessore al Bilancio e vicepresidente della Regione Veneto ma anche uno di quelli che ha chiesto il bonus “a sua insaputa”. E oggi in un’intervista a Repubblica si fa delle domande che restano senza risposta:



«Mettiamo in chiaro una cosa, io non sono furbetto. E poi, scusate: il governatore della Lombardia è ancora al suo posto e io vengo cacciato dalle liste per una pratica inevasa?».

Questa domanda per il bonus l’ha fatta o no?
«I soci dello studio in cui lavoro fecero la domanda ma non avevamo i requisiti, quindi la pratica è rimasta inevasa. Io non sono neanche presente negli elenchi dell’Inps».



Perché non avevate i requisiti?
“In quel periodo il governo usciva con un Dpcm al giorno: alla fine stabilirono che gli studi professionali non erano titolati a ricevere quel contributo».



Quindi lei sapeva che i soci avevano fatto domanda?
«Io ci sono poco in studio, per via degli impegni politici. Migliaia di imprese facevano domanda in quel periodo. Noi avevamo sette dipendenti in cassa integrazione e zero clienti. Mantenere uno studio non è facile, è una responsabilità: i ricavi sono variabili ma i costi sono fissi. Chi ha una partita Iva capisce al volo ciò che dico».

Sì, certo. Ma lei è anche un assessore della Regione. Percepisce  uno stipendio di 8 mila euro al mese, giusto? 
“Sì, 8 mila ma lasciamo stare i soldi  adesso. Non è questo il punto. I consiglieri prendono anche più soldi di me e fanno molto meno di quello che faccio io».

Leggi anche: La presa in giro della sospensione dei deputati leghisti con il bonus