Il bluff di Di Maio sulle cinquemila assunzioni all’INPS

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Di Maio è orgoglioso perché l'Istituto Nazionale di Previdenza ha assunto 3.500 nuovi consulenti per la previdenza sociale e ne assumerà altri 2.000 in futuro. Ma per la precisione gli assunti a tempo indeterminato sono 3.009 e i concorsi erano stati banditi quando a dirigere l'Inps c'era Tito Boeri

«In bocca al lupo agli oltre 3500 nuovi assunti di Inps. Questa è la nostra gioia, questa è la nostra soddisfazione». Così ieri su Facebook Luigi Di Maio annunciava un altro grande successo del governo e dell’INPS targata Pasquale Tridico. E non finisce qui perché per Di Maio questo «è solo l’inizio! A novembre Inps bandirà concorsi per altre 2000 assunzioni». Totale: oltre cinquemila nuovi posti di lavoro, il tutto grazie al MoVimento 5 Stelle.



Da dove arrivano i 3.500 nuovi assunti di Di Maio?

Ci sono alcune cose che non tornano nel post del ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico. Perché i 3.500 assunti per la posizione di consulenti della protezione sociale hanno partecipato ad un bando di concorso pubblico, per titoli ed esami, nei ruoli del personale dell’Inps area C – posizione economica C1 bandito lo scorso anno. Per la precisione gli assunti sono in realtà al momento 3.009 perché per i rimanenti 498 candidati idonei l’immissione in ruolo dovrebbe avvenire nel corso del 2019 (e nel frattempo avranno un contratto a tempo determinato).



L’annuncio dell’assunzione era già stato dato dalla ministra della Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno nei giorni scorsi all’apertura del convegno “Nuove energie che accompagnano il welfare degli italian” salutava i 3.507 giovani appena assunti in Inps come un “grande esempio di ricambio generazionale”.



Dopo l’annuncio della ministro Bongiorno l’account Twitter dell’Inps aveva postato la “notizia” aggiornata. In un primo momento infatti l’Isitituto di previdenza aveva parlato della firma del contratto da parte dei primi 3.009 consulenti della Protezione Sociale.

Quando è stato bandito il concorso Inps?

Ma a differenza sui numeri a parte il punto è un altro. Come faceva notare ieri TPI e come scrive oggi il Fatto Quotidiano quelle assunzioni non sono esattamente merito di Di Maio. Il presidente dell’Inps Tridico infatti ha spiegato in seguito che il ministro del Lavoro ha calcolato nei cinquemila assunti anche quelli che sono stati reclutati con la selezione dello scorso anno.

Non è la famosa selezione del 2017 per 365 analisti di processo-consulente professionale, area C, posizione economica C1 che tanto fece discutere perché era richiesto il certificato B2 per la lingua inglese ma uno bandito il 27 aprile scorso per la quale non veniva richiesta la conoscenza della lingua inglese. Come titolo di studio era richiesta una laurea magistrale o specialistica.

Per quanto riguarda invece gli altri duemila nuovi assunti (1.689 per la precisione) non è ancora stato pubblicato il bando di concorso. Di Maio ha annunciato che verranno selezionati a partire da novembre e quindi se le cose andranno tutte per il verso giusto le assunzioni dovrebbero essere effettuate nella prima metà del 2020.

A mettere i puntini sulle i era stato proprio l’ex presidente dell’Inps Tito Boeri che il 28 giugno aveva voluto fare le sue congratulazioni ai tremila nuovi consulenti della protezione sociale rivendicando di essere stato lui ad aver aperto la procedura concorsuale: «È stata una procedura molto selettiva. Devono essere orgogliosi di se stessi. Vanno a fare il lavoro più bello: aiutare i più deboli. Sul territorio».

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