Decreto Cura Italia: come chiedere gli aiuti

Come chiedere gli aiuti destinati a imprese e famiglie presenti nel Decreto Cura Italia appena varato dal governo Conte Bis. Si comincia dallo stop ai mutui

Il Corriere della Sera oggi riepiloga come chiedere gli aiuti destinati a imprese e famiglie presenti nel Decreto Cura Italia appena varato dal governo Conte Bis. Si comincia dallo stop ai mutui:



La richiesta per ottenere una moratoria su un prestito, un mutuo o una linea di credito dovrà essere presentata alla banca o all’intermediario finanziario che ha erogato il credito. Così facendo piccole e medie imprese potranno ottenere la sospensione di mutui, prestiti, finanziamenti non rateali e linee accordate dal sistema creditizio fino al prossimo 30 settembre. Per quanto riguarda il fronte relativo all’Agenzia delle Entrate imprese e professionisti possono beneficiare della sospensione dei termini di versamento di tutte le entrate tributarie e non tributarie derivanti da cartelle di pagamento, oltre che degli avvisi di accertamento, in scadenza tra l’ 8marzo e il 31 maggio 2020.

Non occorre alcuna richiesta ma tutti i pagamenti sospesi dovranno essere effettuati entro il 30 giugno 2020. Automatica anche la sospensione del versamento Iva per imprese e attività sotto i 2 milioni di fatturato.



Decreto Cura Italia: come avere le agevolazioni (Il Sole 24 Ore, 17 marzo 2020)

Per quanto riguarda CIG e bonus baby sitter bisognerà rivolgersi all’INPS:

Le modalità per accedere ai sostegni per i lavoratori verranno indicate in una o più circolari che l’Inps emanerà in questi giorni. Tutte le domande per gli ammortizzatori sociali e gli altri strumenti messi in campo dal governo col decreto legge dovranno infatti essere presentate all’istituto di previdenza, tranne quelle per la cassa integrazione in deroga, che è concessa dalle Regioni, anche se a pagare sarà sempre l’Inps.



Tutte le domande verranno presentate online. Per i datori di lavoro con meno di 5 dipendenti si tratta di una prima volta. La cig in deroga è stata infatti estesa ancheachihaun dipendente e per tutti i settori, escluso solo il lavoro domestico. Tutti gli ammortizzatori coprono il periodo 23 febbraio – 31 agosto 2020 per massimo 9 settimane.Autonomi, professionisti, co.co.co e stagionali potranno chiedere l’indennità di 600 euro, sempre all’Inps. Che pagherà anche come malattia la quarantena certificata dal medico.

Infine, sia il congedo sia il voucher sono previsti per tutti i lavoratori del settore privato (dipendenti, autonomi e co.co.co). Il congedo può essere chiesto per 15 giorni. Verrà retribuito al 50% del normale stipendio se si hanno figli di età fino a 12 anni. Non sarà retribuito se i figli hanno fra 12 e 16 anni. Altri paletti: entrambi gli strumenti sono validi per il periodo di chiusura delle scuole; i genitori devono essere tutti lavoratori e non beneficiare di ammortizzatori. Regole più favorevoli per le famiglie con figli disabili.

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