Di Maio annuncia che CARIGE sarà banca di Stato

Categorie: Economia, Fact checking

"Se useremo soldi pubblici per salvare Banca Carige la banca sarà dei cittadini", ha scandito il ministro prefigurando così per CARIGE un destino identico a quello del Monte dei Paschi di Siena. D'altro canto anche i decreti erano uguali...

Banca Carige è l’ennesima banca portata sull’orlo del fallimento a causa di una gestione scellerata che non è stata causata solo da una incompetenza dei manager ma anche, come vedremo, dalle commistioni con la politica”: nel suo intervento alla Camera per rispondere alle interpellanze urgente sulla Cassa di Risparmio di Genova il ministro dello Sviluppo e del Lavoro Luigi Di Maio che oggi annuncia per CARIGE un destino da Banca di Stato.



Di Maio annuncia che CARIGE sarà banca di Stato

Per questo secondo Di Maio a pagare il conto della crisi dell’istituto di credito genovese devono essere i responsabili e non i cittadini. Ma c’è di più: “Se useremo soldi pubblici per salvare Banca Carige la banca sarà dei cittadini”, ha scandito il ministro prefigurando così per CARIGE un destino identico a quello del Monte dei Paschi di Siena (d’altro canto erano uguali anche i decreti…): “Mi auguro che con la nuova Commissione d’inchiesta sulle banche venga avviata una seria inchiesta sul caso Carige”, ha poi aggiunto.

I due testi a confronto

La crisi della Carige è dovuta alla “gestione scellerata non solo per l’incompetenza dei manager ma anche per le commistioni della politica”, ha aggiunto il ministro che ha parlato di “segreto di Pulcinella” con “vecchia politica e banche andate a braccetto”. Di Maio quindi ha detto chi “c’è dietro la cortina dei nomi” ed ha citato Alessandro Scajola, fratello dell’ex ministro, Luca Bonsignore, figlio di un ex eurodeputato, Giovanni Marongiu, sottosegretario di Prodi, e Alberto Repetto, parlamentare dell’Ulivo.



Carige Banca di Stato?

Intanto l’onorevole del Partito Democratico Filippo Sensi su Twitter nota che la Lega è assente nel momento della replica di Di Maio. Intanto il bisministro fa l’elenco dei debitori di CARIGE citando Preziosi e Caltagirone e ricordando solo di sfuggita che le vicende debitorie sono state sanate o è stato concordato un piano di rientro tra la banca e i creditori.



L’assenza della Lega nel momento del discorso del vicepremier è facilmente spiegabile con il dissenso tra i due alleati di governo riguardo le modifiche al decreto proposte dai grillini: inasprire le pene e le sanzioni per i dirigenti bancari che commettano reati nell’esercizio delle loro funzioni, vietare il collegamento tra gli stipendi e i risultati conseguiti nel collocamento dei prodotti finanziari o l’obbligo per i manager delle banche a sottoscrivere un’assicurazione a copertura della responsabilità civile derivante dalla loro attività, oltre a un tetto per i compensi dei dipendenti qualora nell’azionariato dovesse entrare lo Stato. Tutte proposte sulle quale Massimo Garavaglia, viceministro all’Economia, ha detto no.

EDIT: “Vorrei ricordare al ministro che quando il gruppo Acqua Marcia chiese e ottenne i prestiti dalle banche si trovava in uno stato di assoluta solidità finanziaria, tanto da poter fornire le adeguate garanzie”. A dirlo è l’imprenditore Francesco Bellavista Caltagirone dopo l’intervento alla Camera del Vicepremier Luigi Di Maio.

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