Burioni spiega ai mistificatori della realtà che non ci sono stati “solo” 3783 morti per il Covid | VIDEO

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L'immunologo, dallo studio di "Che Tempo Che Fa" (RaiTre) mostra a tutti i numeri dei decessi a causa della pandemia

Un numero diventato volano per le apparizioni in piazza (e in televisione) di Enrico Montesano, ma anche per qualche copia in più venduta da qualche quotidiano che non è stato in grado di spiegare le genesi di quel dato. Quei “soli” 3783 morti per Covid sono diventati argomento di discussione nelle ultime settimane, costringendo anche l’Istituto Superiore di Sanità – autore di quel report sulla situazione dei decessi in Italia da quando è iniziata la pandemia – a intervenire per spiegare ai duri di comprendonio come leggere quei rapporti. E ora anche Roberto Burioni scende in campo, mettendo a tacere quella spinta negazionista che si alimenta con bufale e fake news propinate anche da chi dovrebbe fare informazione.



Burioni spiega ai negazionisti quei “3783” morti per il Covid

“Cominciamo con un numero: 3783. Questo numero è il numero dei morti per la pandemia, secondo una narrazione antiscientifica, totalmente irreale che è stata purtroppo fatta propria non solo da alcune persone che protestano contro i vaccini, ma anche da mezzi di informazione. Questo numero, purtroppo, non è vero. Perché se fosse vero tante persone sarebbero ancora con noi, se fosse vero ci sarebbero stati meno lutti. Quindi sarebbe stato molto meglio. E invece, purtroppo, questo numero non è vero”.



Il professore cerca di andare incontro a tutti, spiegando nel dettaglio come quel dato sia fuorviante. Anche nella sua mistificazione: “Lasciamo perdere il Covid, lasciamo perdere il virus, lasciamo perdere l’immunità. Andiamo a guardare i numeri inoppugnabili, che parlano in un modo che non può essere frainteso. Parliamo di due mesi, marzo e aprile”. Il professore allora, inizia a mostrare il dato sulle vittime in quel determinato periodo del 2020, confrontandolo con la media tra il 2015 e il 2019. E il numero fa riferimento solamente alla Lombardia, la Regione più colpita all’inizio della pandemia. Dati che parlano da sé e che, ancor prima di farla nascere, dovevano portare a un silenzio e all’assenza di una vergognosa speculazione fatta da chi non è stato in grado di leggere il rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità (o lo ha fatto, ma ha preferito dare nuovo vigore alla propria propaganda negazionista).

Burioni prosegue mostrando anche i dati nazionali, relativi al solo 2020 (e paragonati alla media tra il 2015 e il 2019). Si tratta di dati reali, consolidati e non smentibili: 746.146 decessi contro i 624mila registrati – in media – in Italia. Basterebbe questo per placare tutta quella propaganda fatta di bufale e fake news. Alimentata anche da quotidiani che, oramai, sembrano essere diventati l’organo stampa dei “partiti” negazionisti e delle loro mobilitazioni di piazza. Il professore, poi, mostra anche i dati sulla mortalità nel 2020 (e nel 2021) e lo schema parla chiaro: un tasso di mortalità (anzi, un numero di decessi) così elevato si è registrato in Italia solo durante la guerra. E, purtroppo, la causa di tutto ciò è stato il Covid. È stata la pandemia.

(foto e video: da “Che Tempo Che Fa”, RaiTre”)