Il complotto del profilo di De Donno oscurato su Facebook

Il profilo di Giuseppe De Donno sparito ha scatenato una psicosi, suffragata dal fatto che ieri sera il dottore era stato ospite a Porta a Porta, dove ha parlato della terapia con il plasma dei pazienti guariti dal Covid per curare nuovi malati. Eppure tutti dovrebbero aver presente che un profilo facebook non conta niente ai fini scientifici, le pubblicazioni sì

Un paio d’ore fa la Gazzetta di Mantova ha annunciato che sono scomparsi i profili Facebook di Giuseppe De Donno, primario di pneumologia dell’ospedale Carlo Poma di Mantova, che insieme al policlinico San Matteo di Pavia ha concluso da pochi giorni una sperimentazione sulla cura del plasma per il Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19.



Il profilo di Giuseppe De Donno “oscurato” su Facebook

Il profilo di Giuseppe De Donno oscurato ha scatenato una psicosi, suffragata dal fatto che ieri sera il dottore era stato ospite a Porta a Porta, dove ha parlato della terapia con il plasma dei pazienti guariti dal Covid per curare nuovi malati. Il 2 maggio scorso De Donno  in uno status su Facebook successivamente cancellato si era lanciato in una polemica con Roberto Burioni: “Il signor scienziato, quello che nonostante avesse detto che il coronavirus non sarebbe mai arrivato in Italia, si è accorto in ritardo del plasma iperimmune”, aveva scritto in un post. “Forse il prof non sa cosa è il test di neutralizzazione. Forse non conosce le metodiche di controllo del plasma. Visto che noi abbiamo il supporto di AVIS glielo perdono. Io piccolo pneumologo di periferia. Io che non sono mai stato invitato da Fazio o da Vespa. Ora, ci andrà lui a parlare di plasma iperimmune. Ed io e Franchini alzeremo le spalle, perché…. importante è salvare vite! Buona vita, quindi, prof Burioni. Le abbiamo dato modo di discutere un altro po’. I miei pazienti ringraziano”.



Il tutto era nato dopo un video di Burioni in cui il dottore parlava della cura sostenendo che “non è nulla di nuovo”, perché in passato anche altre malattie sono state trattate in modo simile. Per ironia della sorte De Donno si lamentava di non essere stato invitato da Vespa e pronosticava che sarebbe andato Burioni a parlare a Porta a Porta della cura al plasma. È successo il contrario.



Nella polemica si era inserita, qualche giorno fa, anche la (falsa) notizia dell’arrivo dei Nas all’ospedale Carlo Poma di Mantova per chiedere informazioni su una donna incinta guarita da Covid-19 con la somministrazione del plasma.

In realtà, come ha precisato ieri l’ASST di Mantova, non c’è stato nessun accesso dei NAS: sono state semplicemente richieste informazioni di natura generica sul sito e la natura della sperimentazione” relativa all’utilizzo di plasma iperiummume contro Covid-19, “proprio a seguito delle notizie riportate dalla stampa. La terapia sperimentale è “somministrata fuori protocollo in ambito compassionevole”, aveva precisato il direttore generale dell’Asst di Mantova, Raffaello Stradoni. Di cura del plasma per il Coronavirus invece  si parla già da tempo: il 27 febbraio scorso Lancet ha parlato del plasma autoimmune mentre il 2 marzo scorso è stata pubblicata una ricerca sul possibile ruolo dell’eparina nel COVID-19.

Il complotto del profilo di De Donno oscurato su Facebook

La scomparsa dei profili di De Donno ha scatenato una caccia al complotto su Internet. C’è chi ha ipotizzato che De Donno guastasse “qualche progetto a qualcuno…”

E chi ha chiesto che venga oscurato anche qualcun altro, mentre c’è chi ipotizza che i profili li abbia cancellati lui stesso:

Ovviamente c’è anche chi dice che il tutto è accaduto perché il dottor Dedonno (sic.) ha “asfaltato la macchina sempre tristemente uguale messa in scena del primario dello Spallanzani che come un disco rotto legge a la frase che gli era stata imposta” (in effetti la trama di questa prima serie di Emergenza Coronavirus è un po’ lenta, speriamo in un colpo di scena nelle ultime puntate).

E mentre in molti ripubblicano gli status di De Donno a mo’ di sentenza che verrà tramandata ai posteri…

C’è chi sente il bisogno di andare a dirlo a Bruno Vespa – che ieri sera ha avuto come ospite il dottore – aggiungendo però un particolare interessante: è stata anche cancellata l’intervista di Porta a Porta dai social network. Se questo è vero e se De Donno aveva hostato l’intervista sul suo profilo, potrebbe essere stata una segnalazione di violazione del copyright ad aver causato la cancellazione, che di solito poi viene ripristinato da Facebook dopo qualche ora.

Perché la scomparsa del profilo fb di De Donno non cambia nulla per la cura al plasma

Proprio ieri De Donno aveva annunciato a Tv2000 che “Tra pochi giorni pubblicheremo la nostra produzione scientifica sulla plasmaterapia. Nei 48 pazienti arruolati non abbiamo avuto alcun decesso, anzi sono tutti guariti. Chiedo ai nostri legislatori che una volta pubblicato il lavoro ci diano la possibilità di usare il plasma iperimmune come si usano altri farmaci perché è un’arma che agisce contro il coronavirus”. “Se dovessi scegliere tra salvare una vita ed andare in carcere non ho dubbi. Anche se non dovessi avere l’autorizzazione del comitato etico per me la vita è sacra”, aveva aggiunto il primario sottolineando: “La plasmaterapia è un atto democratico, viene dai pazienti e torna ai pazienti. I guariti donano il loro plasma ricco di anticorpi che serve per curare altre persone. Ogni donatore riesce a far guarire due pazienti riceventi”. “L’intuizione della plasmaterapia – aveva spiegato De Donno – nasce quando io e l’infettivolgo Casari ci siamo trovati una notte a gestire il pronto soccorso con i colleghi che erano disperati perché erano arrivati 110 pazienti. Quella notte abbiamo capito che dovevamo inventarci un’arma che ci aiutasse a salvare i pazienti”.

Ed è proprio questo che sfugge ai complottisti che gridano alla censura nei confronti di De Donno senza sapere se il profilo è stato oscurato per uno dei ridicoli motivi per cui Facebook a volte li oscura (ricordate il ban della pagina delle Sardine?), oppure perché lo stesso De Donno ha deciso di farlo, oppure ancora per qualche stupida violazione delle regole dei contenuti del social network blu: nonostante in molti pensino il contrario, essere o non essere su Facebook ha zero valenza ai fini scientifici. Ai fini scientifici conta soltanto e solamente il risultato della produzione scientifica sulla plasmaterapia di cui De Donno ha annunciato la pubblicazione.

Infografica dell’ANBI

Saranno quella pubblicazione e le successive revisioni della comunità scientifica a dirci qualcosa di importante sulla plasmaferesi per il Coronavirus. Tutto il resto sono chiacchiere e psicosi. O politici furbi che vogliono cavalcare l’algoritmo di Facebook.

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