Come il tunnel del Brennero è finito in faccia al M5S

I grillini hanno promesso durante la campagna elettorale tre mesi fa il blocco dell'opera. Era una balla per raccattare voti, certificata da Toninelli oggi

Sembra ieri ma era soltanto il 18 ottobre quando il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro si presentava a Bolzano prima del voto e tuonava: “I lavori per il tunnel del Brennero si devono bloccare, perché i costi dell’opera sono superiori ai benefici, quindi per il Movimento 5 stelle si deve puntare sulla mobilità sostenibile”. E ancora: “Stiamo lavorando perché i soldi che paghiamo con le nostre tasse per la mobilità non vadano per scavare un tunnel ma per migliorare la mobilità attraverso un investimento sulla rotaia e sul trasporto pubblico gratuito”, aggiungeva. Si trattava di un cumulo di balle che servivano a raccattare voti promettendo qualcosa che era impossibile mantenere, come fanno i politici senza scrupoli quando si trovano davanti elettori che considerano dei fessi. Fraccaro mentiva perché il governo aveva all’epoca già deciso che i lavori per il tunnel del Brennero sarebbero continuati e nessuno “stava lavorando” per impiegare i soldi in maniera differente visto che non si poteva bloccare l’opera. A confermarlo è il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli in un’intervista al Corriere della Sera:



Sul tunnel del Brennero conviene fermarsi come ha detto il suo collega, il ministro Riccardo Fraccaro?
«Non si può chiuderei l tunnel del Brennero, le opere sono già partite. Ma se ci fosse stato il Movimento 5 Stelle qualche anno fa avremmo fatto tutt’altro rispetto ad un’opera che costa 8,4 miliardi, di cui la metà in carico a i contribuenti italiani».



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