Il referendum che Toninelli vuole, anzi no

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Ma voi che state lì a votarli, questi signori, non vi sentite un pochino presi per il c...?

Ah, il referendum, giubilo della democrazia. Ah, il referendum, lavacro dell’umanità attraverso la democrazia diretta. Ah, il referendum, che permette a un ministro che ha paura di decidere di farlo fare a qualcun altro per togliersi d’impaccio. Il ministro, ovviamente, è Danilo Toninelli. E la questione sulla quale vuol far esprimere il popolo (di Venezia) è quella delle grandi navi a San Marco. Sulle quali, com’è noto, il ministro ha un piano ben preciso che però non mostra per modestia. E soltanto le malelingue dicono che in realtà è lui a bloccare l’unica soluzione praticabile in tempi brevi in tandem con Costa.



La collisione tra la nave da crociera MSC e il battello turistico a Venezia

E così, racconta il Corriere che venerdì Toninelli è stato a Venezia per un singolare sopralluogo in elicottero sulla questione; lì ha estratto dal cilindro il «coniglio» della consultazione tra i veneziani,chiamati, nel caso, a diventare esperti di logistica, scavi, fondali e banchine per risponderea domande che spetterebbero ai tecnici e alla politica. Ma il culmine del ridicolo è dato dal fatto che questo Toninelli forse è lontano parente di quel Toninelli che quando si propose un referendum sull’Alta Velocità Torino-Lione, si oppose strenuamente perché doveva essere la politica a decidere ed era sufficiente l’analisi costi-benefici. Ora, noi tutti sappiamo che invece la TAV si farà in primo luogo perché comanda Salvini e in secondo luogo perché anche se non comandasse i soldi sprecati travolgerebbero il M5S. Ma voi che state lì a votarli, questi signori, non vi sentite un pochino presi per il culo?

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