La geniale strategia di Di Maio: far governare Salvini

Il ragionamento è molto più ridicolo della media dei ragionamenti politici dei grillini così come vengono riferiti dai giornali

Emanuele Buzzi, retroscenista di solito informatissimo sul MoVimento 5 Stelle, delinea oggi in un articolo sul Corriere della Sera la nuova strategia di Luigi Di Maio, che ieri ha vinto il plebiscito sul Blog delle Stelle con la percentuale bulgara dell’80% e rimarrà così alla guida dei grillini, zittendo i parlamentari e gli eletti che ne volevano la testa.



Il vicepremier si concentra soprattutto sulle questioni legate all’esecutivo. «Deve governare la Lega: è giusto che ora si assuma più responsabilità», dice Di Maio ai suoi. «Non abbiamo fretta e se hanno provvedimenti che vogliono vararecon urgenza come flat tax eautonomia ci portino itesti edopo averli valutati li possiamo varare».

Ma l’impressione è che i pentastellati non vogliano fare sconti. E il leader e i vertici fissano alcuni paletti. «Per fare la flat tax non devono passare condoni. Altrimenti è come risolvere il sovraffollamento delle carceri facendo evadere i detenuti». Più morbida la posizione in caso di addio agli 80 euro renziani, ma —dicono i Cinque Stelle — «sarà la Lega a doverlo spiegare agli italiani».



Va segnalato che il ragionamento è molto più ridicolo della media dei ragionamenti politici dei grillini così come vengono riferiti dai giornali. L’analisi del voto partorita da Giggetto 24 ore dopo le elezioni europee ha infatti – correttamente – puntato il dito sull’astensione, visto che dei sei milioni di voti evaporati da un’elezione all’altra un discreto numero è andato alla Lega, pochi al PD e la stragrande maggioranza è andata all’astensione. Ma l’astensione è dovuta all’alleanza del M5S con la Lega. Se ora Di Maio decide di farla addirittura comandare, sta peggiorando la situazione per il suo partito.

La votazione su Rousseau, invece, è stata vista dal leader come un punto di partenza per la nuova fase. E l’alleggerimento dei ruoli governativi servirà a Di Maio e ai Cinque Stelle proprio per rilanciare l’organizzazione interna. «Adesso ripartiamo insieme ricordando che la maggioranza in Parlamento è sempre del Movimento», commenta a caldo il vicepremier. Il comitato dei saggi è pronto per essere varato. Si cerca maggiore coesione. E lo stesso Di Maio in assemblea ha sottolineato di essersi sentito solo.



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