Un vincolo della soprintendenza potrebbe bloccare lo stadio della Roma a Tor di Valle? La soprintendente all’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune capitolino, Margherita Eichberg, ha firmato l’avvio di un “procedimento di dichiarazione di interesse culturale” per l’Ippodromo che prelude al vincolo. Pertanto, per il principio della “tutela indiretta” scatterebbe l’assoluta inedificabilità anche di tutta la zona intorno. Così lo stadio dovrebbe trovare un’altra sede. La lettera è stata inviata, ieri pomeriggio, per posta certificata alla sindaca Virginia Raggi e a Eurnova, la società a cui fa capo la proposta del club giallorosso. Dal momento in cui ha ricevuto la comunicazione Eurnova deve “sottoporre alla preventiva valutazione di questa Soprintendenza di settore qualsiasi intervento riguardante il bene in oggetto“. E avrà 80 giorni per “produrre eventuali osservazioni o memorie scritte“.
La procedura è curiosa per molti motivi. Il vincolo arriva infatti soltanto oggi a 15 giorni dalla scadenza del 3 e del 6 marzo per la Conferenza dei Servizi mentre nessuno aveva mosso un dito all’epoca della conferenza dei servizi preliminare; tirarlo fuori adesso, quasi alla conclusione dell’iter autorizzatorio, rappresenta quantomeno un timing originale. In ogni caso i Comitati tecnico-scientifici del Mibact, il ministero guidato da Dario Franceschini, hanno condiviso la necessità della tutela e le ragioni esposte dalla Eichberg. Secondo la lettera l’interesse maggiore è dato dalla tribuna dell’Ippodromo, disegnata dal progettista Julio Garcia Lafuente, con l’aiuto degli ingegneri Rebecchini, Benedetti e Birago. Anche l’area intorno all’Ippodromo andrebbe tutelata per non perdere la visione originaria dell’Ippodromo. In più non risulta attivata la verifica dell’interesse archeologico. Per questo, sostiene la Soprintendenza, l’area intorno all’Ippodromo andrebbe tutelata per non perdere la visione originaria dell’Ippodromo.
Ma quindi lo stadio della Roma non si fa più? In primo luogo la lettera della soprintendente Eichberg rappresenta l’inizio di un iter che ha 120 giorni per concludersi e sul quale il proponente potrà fare controdeduzioni. In secondo luogo la lettera non è indirizzata alla Conferenza dei Servizi che il 3 marzo è convocata dopo il rinvio chiesto dal Comune e concesso dalla Regione e dagli altri enti convocati per avere il tempo necessario alle modifiche del progetto sulle quali l’amministrazione ed Eurnova sono al lavoro. Nella comunicazione della soprintendenza si citano gli articoli 14 e 46 del Codice dei Beni Culturali dove però si spiega – all’articolo 25 – che l’assenso in sede di Conferenza dei Servizi sostituisce le altre autorizzazioni. La Conferenza dei Servizi, di per sé, non viene bloccata dall’apertura del procedimento del vincolo.
Di più: l’iter conclusivo della conferenza dei servizi è ormai avviato, mentre quello della Soprintendenza si concluderà tra molto tempo. Adesso si arriverà al parere finale previsto per il 6 marzo o la Conferenza si stopperà in attesa della risoluzione di questa controversia tra Eurnova e la Soprintendenza? La decisione di sospendere la Conferenza dei Servizi, nel caso, sarebbe politica ma almeno avrebbe il pregio di far comprendere finalmente quali schieramenti politici sono davvero favorevoli e davvero contrari all’opera. In più, non si capisce come sia possibile armonizzare la decisione di apporre il vincolo con il parere favorevole dato dalla sovrintendenza comunale in Conferenza dei Servizi. E questo potrebbe costituire un bel problema da risolvere per un’eventuale difesa in sede giudiziaria
Già, perché ci sono anche le armi legali. Eurnova potrebbe decidere di fare ricorso d’urgenza al Tribunale Amministrativo Regionale per ottenere una sospensione dell’iter del vincolo; una battaglia che si protrarrebbe sicuramente fino al Consiglio di Stato. Ma tutto questo potrebbe non servire, visto che il prossimo 3 marzo, in sede di Conferenza dei servizi, a esprimersi sarà lo Stato, con un parere unico che tenga conto di tutte le sue articolazioni. A sottolinearlo, ricordando la legge Madia, sono fonti vicine alla Conferenza dei servizi interpellate dall’agenzia di stampa ANSA.
#conoscitordivalle? Il luogo dove la monnezza si vede dallo spazio. pic.twitter.com/xETOSLzn0X
— Andrea Longobardo (@FlyingAndrew91) 18 febbraio 2017
C’è da segnalare anche che la richiesta di apporre un vincolo paesaggistico alle tribune di Lafuente era venuta, con tanto di lettera inviata alla Eichberg e, per conoscenza, al ministro Dario Franceschini, all’allora assessore Paolo Berdini e al segretario regionale del MIBACT Daniela Porro – a cui spetta la decisione finale – da Italia Nostra Roma il 31 gennaio 2017.