A Roma vietato parlare alle prostitute in strada

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Il nuovo regolamento di polizia di Roma Capitale prevede anche i corsi di recupero per i clienti e il Daspo urbano per chi si fa beccare

Il nuovo regolamento di polizia urbana deve ancora essere approvato dall’Aula Giulio Cesare ma alcuni suoi punti fanno già discutere. In particolare quelli che riguardano le prostitute e la prostituzione, visto che sono norme particolarmente stringenti e, come succede in questi casi, difficili o impossibili da attuare.



A Roma vietato parlare alle prostitute in strada

In particolare, scrive oggi Il Tempo, sarà vietato trattare – e quindi fermarsi a parlare per farlo – con le prostitute in strada e chi verrà beccato a far salire in auto una lucciola potrà essere inserito in un percorso “riabilitativo” (qualunque cosa ciò significhi). Non solo: professioniste e clienti potranno essere oggetto di Daspo urbano (applicabile in 14 aree di Roma: dal sito Unesco Città Storica passando per l’Esquilino, San Lorenzo fino a Trastevere, Eur, Prati, Ostia arrivando alla Stazione Termine e a Ponte Milvio. .

La mappa dello sfruttamento (Corriere della Sera Roma, 21 maggio 2018)

Il nuovo codice prevede anche “il divieto di esibire nudità o assumere comportamenti diretti inequivocabilmente a offrire prestazioni sessuali, di ingaggiare o concordare prestazioni e ad appartarsi in luogo pubblico con soggetti che esercitino l’attività di meretricio e, oltre a quanto già previsto dal Codice della Strada, eseguire manovre pericolose o di intralcio alla circolazione”. Sul piano del recupero, invece, si specifica che se il soggetto responsabile della violazione aderisce a un progetto di sensibilizzazione sulle tematiche del contrasto al fenomeno della prostituzione e della tratta,d i durata minima di quattro incontri obbligatori organizzato da Roma Capitale, gli verrà applicata la sanzione minima. Gli importi non sono ancora stati stabiliti.



 

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