Quota 100: più pensioni, meno assunti

Categorie: Economia, FAQ

Ad aprile 27mila uscite e 2000 occupati in meno. Male i giovani, il mercato vuole soltanto i 50enni

L’atteso turn over grazie a Quota 100, tre assunzioni ogni pensionato anticipato grazie alla normativa del governo che prevede il ritiro a 62 anni con 38 di contributi, promesso da Salvini, si scontra oggi con la realtà della disoccupazione giovanile in aumento. Il tasso di occupazione,cioè la quota delle persone in grado di lavorare che svolgono effettivamente un’attività, in marzo è aumentato mentre ad aprile la stima degli occupati risulta sostanzialmente stabile rispetto al mese precedente al 58,8%. In termini assoluti, gli occupati sono 23.288.000, 2.000 in meno rispetto al mese precedente. E il Giornale oggi piazza la stoccata:



Dato che colpisce perché aprile è anche il primo mese di uscita per i beneficiari di Quota 100. Nel primo mese sono stati quasi 27 mila. Se ci doveva essere un effetto sostituzione immediato, i nuovi posti di lavoro sarebbero dovuti essere quasi 90 mila. I posti lasciati liberi dai pensionati precoci, non sono stati sostituiti. Perlomeno non subito.

Il calo dell’occupazione giovanile (15-34 anni) (Il Giornale, 5 giugno 2019)

I dubbi sull’efficacia di un pensionamento generoso sul mercato del lavoro sono tanti. Possibile che qualche dato in linea con le previsioni del governo arrivi quando ci saranno le uscite dal pubblico impiego. Ma, almeno per ora,dal privato, non ci sono stati segnali. Se l’obiettivo è quello di favorire l’occupazione giovanile, stiamo semmai andando in direzione opposta. I dati Istat diffusi ieri confermano una tendenza in atto da tempo.



Colpisce anche il confronto con l’Europa. Ieri Eurostat ha stimato che ad aprile ci siano nell’Unione 15,802 milioni di disoccupati di cui 12,529 milioni nella zona euro. Rispetto a marzo il numero dei senza lavoro è calato di 108mila unità nella Ue e di 64 mila nella zona euro. Rispetto ad aprile 2018 i disoccupati sono calati di 1,394 milioni nella Ue e di 1,147 milioni nella zona euro. Sono i dati migliori dall’agosto del 2008, quindi prima della crisi finanziaria globale.

Leggi anche: La competitività dell’Italia in calo (quando succede, poi cade il governo)