La legge 119/2017, nota anche come Legge Lorenzin ha due punti di forza che le consentono, sulla carta, di rendere realmente applicabile l’obbligo vaccinale. Il primo è l’esclusione dagli asili e dalla scuola dell’infanzia dei bambini non vaccinati. Il secondo sono le multe (da 100 fino ad un massimo di 500 euro) da comminare ai genitori inadempienti o “free vax” a dir si voglia. Con l’arrivo del MoVimento 5 Stelle e della Lega al governo però la campagna per l’obbligo vaccinale ha subito alcuni contraccolpi. Il ministro della Salute Giulia Grillo e quello dell’istruzione Marco Bussetti hanno fatto il possibile per ammorbidire e rendere più permissiva la legge.
Appena arrivata al Ministero la Grillo, dopo aver chiarito che le vaccinazioni sono importanti ha introdotto il concetto dell’obbligo flessibile o “obbligo intelligente“. In poche parole grazie ad una circolare emanata questa estate è stato possibile usufruire di una proroga che consentiva di iscrivere i figli – vaccinati o meno – senza dover presentare i certificati di avvenuta vaccinazione ma con una semplice autocertificazione. Secondo la ministra Grillo questa decisione serviva per semplificare gli adempimenti burocratici a carico delle famiglie. Peccato che questi fantomatici oneri burocratici non esistano, perché una volta fatto il vaccino viene consegnato il certificato che poi è possibile presentare all’atto dell’iscrizione. Di fatto solo chi non vaccina per motivi ideologici e in nome della libertà di scelta ha necessità di ricorrere all’autocertificazione. La proroga concessa dalla circolare di luglio è scaduta il 31 dicembre 2018. Con il nuovo anno in teoria tutti sono tenuti a presentare la documentazione originale comprovante l’avvenuta vaccinazione.
Dopo la circolare e in attesa di ulteriori chiarificazioni da parte del governo e dei ministri competenti diverse regioni hanno sospeso l’invio delle multe agli inadempienti. Ad esempio in Piemonte già a luglio 2018 la Regione ha “congelato” migliaia di verbali per il timore dei ricorsi da parte dei free/no/boh vax qualora il governo avesse approvato le modifiche alla Legge Lorenzin approvando una nuova normativa in ambito di obbligo vaccinale (come promesso sia dai leghisti che dai pentastellati).
A sei mesi di distanza la situazione è invariata. La Stampa di oggi fa sapere che solo in Piemonte ci sono 48 mila multe (da 166 euro l’una) “congelate”. Sanzioni che non sono state comminate e che rimangono in una sorta di limbo dovuto principalmente al cambiamento del quadro politico e al cambio di linea dei ministri Grillo e Bussetti. Ma ci sono anche difficoltà di ordine interpretativo, ad esempio non è chiaro se vada fatta una multa per ogni vaccino “evaso” o se sia sufficiente una multa cumulativa a prescindere dal numero di vaccini che non sono stati fatti. Inoltre a quanto pare non si è capito chi debba riscuotere le multe, se sia compito delle ASL o di altri enti.
La situazione registrata in Piemonte è analoga a quella del Friuli Venezia Giulia. Il Messaggero Veneto riferisce che che in FVG sono circa 8 mila gli studenti inadempienti nella fascia 0-16 anni (tremila solo nella fascia 0-6 che fa scattare anche il divieto di iscrizione), ma anche lì le multe sono ancora ferme. In Friuli è stato deciso di tenere l’importo della sanzione al minimo, ovvero 167 euro, ma non sono state ancora spedite. Come spiega il dirigente dell’Areapromozione salute e prevenzione della Regione Paolo Pischiutti «In questa fase gli uffici sono pronti, ma in attesa
dell’incontro con i direttori delle Aziende sanitarie. Vorremmo fosse un provvedimento omogeneo a livello nazionale e regionale. La modulistica è pronta». Fa (parziale) eccezione invece la provincia autonoma di Bolzano a che a dicembre ha approvato due delibere riguardanti le sanzioni (da 167 euro) nei confronti degli inadempienti sia per l’anno scolastico 2018-2019 che per l’anno scolastico 2019-2020. Multe che però naturalmente non sono ancora arrivate.