Come noto, Giorgia Meloni ha accettato senza riserve l’incarico conferitole dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al quale ha presentato subito la lista dei ministri che vorrebbe in squadra. Tra i nomi che hanno fatto più discutere c’è certamente quello della meloniana Eugenia Roccella, voluta dalla leader di FdI per il Ministero della Natalità, della Famiglia e delle Pari Opportunità. Un ruolo culturalmente e socialmente piuttosto delicato, sul cui indirizzo Meloni sembra avere le idee piuttosto chiare data la personalità scelta.
Il modo in cui Eugenia Roccella, ex deputata e Sottosegretaria alla Salute del governo Berlusconi IV, la pensa su Natalità e diritti delle donne è apparso molto chiaro in un discorso che la meloniana ha tenuto lo scorso agosto ospite a In Onda su La7. Mentre in studio si stava parlando della polemica a distanza tra Chiara Ferragni e Fratelli d’Italia sulle difficoltà delle donne marchigiane ad accedere ai protocolli pubblici per l’interruzione di gravidanza, Eugenia Roccella aveva rivendicato il suo essere femminista e “quindi” (è importante questa congiunzione) contraria nel considerare l’aborto un diritto. Aveva detto:
Io sono una femminista e le femministe non hanno mai considerato l’aborto un diritto. Hanno sempre detto che esula dal territorio del diritto. Non direi che è un diritto, però c’è una legge e la legge va applicata, nessuno lo contesta. Perché non è un diritto? perché è molto complicato. Il femminismo della differenza ha sempre detto che non è un diritto. Per me, l’aborto è il lato oscuro della maternità e della maternità che non è mai entrata nello spazio pubblico. Persino il concetto di cittadinanza, di individuo. Quando si dice individuo, vuol dire che non si divide. Ma una donna diventa due in uno e si divide. L’idea che la maternità non è mai stata considerata come concetto forte della cittadinanza delle donne…
Roccella ha una posizione simile sulla pillola RU-486 che, secondo lei, dovrebbe essere distribuita solo negli ospedali e nei consultori. Non solo: già in passato, la papabile futura ministra del Governo Meloni si era espressa contro l’interruzione di gravidanza: era il 2006 quando, parlando della pillola abortiva, la definì “un enorme inganno, terrorizzante per le donne”. Stesso discorso per quel che riguarda le coppie di fatto e i matrimoni tra persone dello stesso sesso. E menomale che la legge 194 era al sicuro.