Nicola Lillo su La Stampa oggi racconta in dettaglio le mance elettorali presenti nella Manovra del Popolo secondo una tradizione che si ripete a ogni legge di bilancio. Una manciata di milioni sono distribuiti a favore degli aeroporti di Reggio Calabria e Crotone, dell’apicoltura, del Catasto frutticolo nazionale, per istituti come il Gran Sasso Science Institute, il Cnr, l’Accademia dei Lincei o per le celebrazioni di Nilde Iotti, dello storico Renzo De Felice e per l’anno di Ovidio. Tra queste misure ci sono anche quelle a favore di Roma, in realtà un po’ più pesanti: i Cinque Selle hanno ottenuto lo stanziamento di 75 milioni per sistemare le strade della Capitale guidata dal sindaco grillino Virginia Raggi e 145 per le linee della metro.
Chi ha guardato al (proprio) territorio ha invece spinto per singole opere pubbliche, che sono riuscite a sopravvivere anche al taglio degli investimenti post-accordo con la Ue: 1,5 milioni saliranno così sul ponte che in Lombardia unisce Calusco e Paderno d’Adda, 3 milioni andranno all’aeroporto di Crotone, 5 alla ferrovia Novara-Biella.
Il costo totale degli interventi è di 280 milioni di euro, ovvero meno dell’1% del totale della manovra, ma è il pensiero che conta, perché archivia la promessa di una legge di bilancio che non sia un assalto alla diligenza. O un elenco di misure che incidono poco sulla realtà.