L’affarone che hanno fatto a Forlì a votare Lega

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Dai bagni di Milano Marittima ai balconi di Forlì ormai tutta la riviera pende a destra. Ma c'è qualcosa che depone a sfavore della Lega, spiegano da quelle parti: i leghisti

Il Fatto Quotidiano pubblica oggi un reportage a firma di Antonello Caporale sulle elezioni in Emilia Romagna, in cui si racconta che dai bagni di Milano Marittima ai balconi di Forlì ormai tutta la riviera pende a destra. Già il fatto che si debba combattere all’ultimo voto per Bonaccini, si ragiona da quelle parti, è una sconfitta:



“Forse vinciamo, ma già il fatto che dobbiamo aspettare domenica sera è una sconfitta”, dice Piero, pensionato, già tecnico della Face Standard, sentimentalmente legato a sinistra. Siamo in piazza Saffi, nel cuore di Forli, sotto il balcone del Municipio, il balcone di Mussolini che pure Salvini ha conosciuto, acclamato da una folla estasiata. Forlì è già stata espugnata e il centrodestra, è bene ricordarlo, sia alle Politiche del 2018 che alle Europee del 2019 è stata maggioranza, ha superato, mettendo insieme i voti, il Pd infragilito dalla vecchiaia, da questa sua terza età piena di acciacchi.



Ma c’è qualcosa che depone a sfavore della Lega, spiegano da quelle parti. I leghisti:

“È un’amministrazione inefficiente, l’unica cosa che la giunta leghista è riuscita a fare è nominare una commissione d’indagine sui servizi sociali forlivesi. Capito? Volevano far divenire Bibbiano anche Forlì. E hanno fatto una corsa per creare il caso, gonfiarlo. Non trovando nulla hanno prorogato i termini dell’indagine. Tutto buono per i giornali”, dice Massimo Marchi, consigliere comunale di Italia Viva, oggi impegnato nel volantinaggio per Bonaccini. “Noi abbiamo un candidato coi fiocchi, il dottor Claudio Vicini,un otorinolaringoiatra che ha visitato tutta Forli e Cesena. Bravissimo. E loro?”.



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