È tornato dopo poco più di un mese. Lì, sul manto erboso erboso dello Stadio Olimpico di Roma è tornato a fare capolino Juan Bernabè. Per chi non se lo ricordasse, si tratta del falconiere – che addestra l’aquila Olimpia che vola sull’impianto capitolino ogni volta che la Lazio gioca in casa – che rispondendo alle richieste del pubblico biancoceleste fece il saluto romano. Un gesto che provocò grande irritazione e sdegno. Ma la “pena” per quanto fatto sembra essere già finita: ieri, durante il match tra i biancocelesti e l’Udinese, l’uomo è tornato a svolgere quel lavoro per il quale è pagato dal club di Lotito.
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Welcome Back Juan
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La Lazio, dopo quanto accaduto sempre all’Olimpico lo scorso 16 ottobre al termine del match vinto contro l’Inter, aveva optato per la sospensione di Juan Bernabè. A far volare l’Aquila Olimpia nel cielo dello stadio romano, da quel giorno, fu il fratello dello spagnolo. Ora, poco più di un mese dopo da quel fattaccio, tutto è tornato a essere come prima: nessun licenziamento per giusta causa – nonostante l’apologia di fascismo sia un reato in Italia – e nessuna cessazione del rapporto con con la società portoghese Eagle & Victory Srl, con cui è stato siglato un rapporto che prosegue ininterrottamente dal 2010.
Juan Bernabè, dunque – dopo aver detto di essere politicamente schierato con l’estrema destra di Vox (in Spagna, come ricordato dal suo leader, è il movimento di ispirazione neofascista) e dopo aver dichiarato di non essere a conoscenza del divieto di apologia di fascismo vigente in Italia – è tornato al suo posto. Come se non fosse accaduto assolutamente nulla. Con i tifosi che sui social hanno gioito per questo “fine pena”.