La Giunta Raggi ci ripensa sulle Olimpiadi?

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Il rischio di una denuncia alla Corte dei Conti per danno erariale in capo alla sindaca o ai consiglieri comunali e il favore di tanti in giunta potrebbe far cambiare idea alla prima cittadina. Che però dovrà scontrarsi con il M5S. L'ipotesi referendum ancora sul tavolo

Il rischio di una denuncia per danno erariale in capo alla sindaca o addirittura ai consiglieri comunali che dovessero votare contro il pubblico interesse sulle Olimpiadi di Roma 2024, sconfessando così il voto effettuato ai tempi di Marino. E insieme l’endorsement di tanti assessori (l’ultimo è quello al Commercio Adriano Meloni) nei confronti dei Giochi. Queste sono le due motivazioni che stanno in questo momento facendo traballare le convinzioni di Virginia Raggi, fino a ieri prontissima a dire no alle Olimpiadi, e il M5S Roma, che aveva addirittura approntato un’occasione di propaganda per il diniego.



La Giunta Raggi ci ripensa sulle Olimpiadi?

Insomma la sindaca potrebbe ripensarci. Anche se nel frattempo i vertici del MoVimento 5 Stelle si sono spesi per annunciare il loro no alle Olimpiadi in risposta alle notizie di indagini nei confronti dell’assessora Muraro e alle dimissioni di massa che hanno funestato la Giunta. Per adesso la sindaca, dopo le promesse di fare un referendum in campagna elettorale evidentemente disattese, non si è ancora pronunciata. Scrive Repubblica oggi che la prima cittadina rimanda il giudizio sul dossier inviato al Cio, che il Comitato promotore ha già detto di poter modificare: «Una sorta di grimaldello utile a convincere i grillini più scettici che si tratta di una sfida strategica, anche per il Movimento. Silenzi e omissioni che però stanno gettando nello sconcerto i consiglieri 5stelle, tutti a domandarsi – nelle chat interne – «perché mai Virginia non decide?». Alimentando un sospetto: che la sindaca, ormai isolata, sia tentata di strappare. Che abbia un “piano B” per uscire dall’angolo. I Giochi come arma per affermare quell’autonomia invocata sin dall’inizio e dai vari direttori sempre negata. In che modo? Guardando prima in casa propria, nella maggioranza d’aula per larga parte rimasta a lei fedele anche nella tempesta». Spiega il quotidiano:

Raggi ha tre strade davanti: dire sì, la meno probabile purtroppo, e trattare sul Coni in merito al dossier. Firmare una lettera di disimpegno ma in questo caso sarebbe citata per danni. Terza ipotesi: convocare il consiglio comunale- la strada più istituzionale secondo i legali di Palazzo H- che con una delibera annulla quanto deciso la scorsa estate dall’amministrazione Marino. Ma in questo caso ad andare davanti alla magistratura contabile sarebbero tutti i consiglieri comunali (pare poco compatti), che risponderebbero personalmente di un danno di 300-500.000 euro ciascuno. Malagò è stato chiaro come sempre: “La sindaca si assume la responsabilità non solo politica ma anche di altra natura…”. Ecco, appunto l’ipotesi di causa per danno erariale.



Olimpiadi a Roma: le tappe della candidatura (Corriere della Sera, 28 agosto 2016)

D’altro canto alle voci favorevoli alle Olimpiadi in Giunta si è aggiunta ieri quella di Adriano Meloni, l’assessore alle Attività produttive che è diretta emanazione della Casaleggio Associati, nonché amico personale di Davide, che dal padre Gianroberto ha raccolto le redini del Movimento: «Da sportivo l’idea mi piace, sarebbe bellissimo avere le Olimpiadi, ma il sindaco dovrà annunciare ufficialmente se è pro o contro e lo farà presto».

La giunta Raggi e le Olimpiadi

A quella di Meloni bisogna sommare anche le voci dei papabili alla poltrona di assessore al Bilancio come Ugo Marchetti e Nino Galloni: anche loro ritengono che i Giochi siano una possibilità per fare investimenti di cui Roma avrebbe bisogno.  In mezzo a tutti questi fuochi, torna ad affacciarsi l’idea di un referendum, spinta dai radicali di Riccardo Magi («E’ l’unica soluzione»), e per il quale anche Alessandro Di Battista, stella romana, a La7 si è detto abbastanza possibilista. Ma visto anche lo sforzo di propaganda con bufale annesse che il MoVimento 5 Stelle sta facendo per sponsorizzare il no ai Giochi si capisce che la scelta avrebbe un riverbero immediato e potenzialmente distruttivo sui rapporti politici che tengono in piedi la Giunta Raggi. Anche perché la denuncia per danno erariale paventata da Malagò non sembra avere tanti appigli. Davvero la sindaca è pronta a giocarsi il posto e l’appoggio di Grillo sulle Olimpiadi “dei palazzinari”, come le ha sempre chiamate? E come pensa di spiegarlo alla cittadinanza e a chi l’ha votata per la sua opposizione ai giochi? I riverberi di una decisione del genere sarebbero talmente tragici che forse è meglio andare a litigare in Corte dei Conti.



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