Chi ha oggi 57 anni di età può lasciare il lavoro nel 2021 con Quota 100. Il Giornale spiega oggi in un articolo a firma di Francesca Angeli spiega che la platea totale di potenziali interessati alla misura proposta della Lega è di 350mila persone, tra cui 140mila impiegati pubblici. Le regole sono diverse tra lavoratori pubblici e privati e resta l’Opzione donna. Quota 100 è comunque una misura sperimentale che resta in vigore per tre anni dal 2019 al 2021. La prima finestra si apre per i lavoratori privati il 1°aprile 2019. L’assegno tocca a chi ha raggiunto i requisiti entro il 31 dicembre 2018 ovvero 62 anni di età e 38 di contributi. Progressivamente poi la finestra slitta di tre mesi rispetto alla data nella quale si raggiungono i parametri previsti. Per i lavoratori pubblici il semaforo verde scatterà soltanto dal 1° agosto 2019 e dovranno poi trascorrere sei mesi dalla data di raggiungimento dei requisiti per usufruire dell’anticipo.
E l’aggiramento di Quota 100? Spiega il quotidiano:
Resta l’Opzione donna con la pensione ricalcolata con il metodo contributivo che costa fino al 25 per cento dell’assegno. È aperta alle dipendenti con almeno 58 anni e le autonome con almeno 59, con 35 anni di contributi. Un’altra opportunità è offerta dall’articolo 22 nel quale si apre quota 100 anche ai nati tra il ’60 e il ’62.
Anche chi oggi ha 57 anni potrebbe rientrare nel triennio di sperimentazione e uscire nel 2021 a 59. Sempre però con precisi paletti tra i quali l’esistenza di un fondo di solidarietà e la disponibilità dell’azienda a coprire i costi. Premessa all’uscita l’esistenza di un accordo con l’azienda finalizzato al «ricambio generazionale» che preveda i lavoratori da assumere per rimpiazzare chi sceglie quota100.