Il Comune sospende i pagamenti a Roma Multiservizi dopo il servizio delle Iene

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Per tutta risposta l'azienda annuncia una decurtazione del 30% degli stipendi dei dipendenti. I sindacati sul piede di guerra

Il Comune di Roma sospende i pagamenti a Roma Multiservizi dopo il servizio delle Iene sulla raccolta differenziata. E per tutta risposta l’azienda annuncia una decurtazione del 30% degli stipendi dei dipendenti.



Il Comune sospende i pagamenti a Roma Multiservizi dopo il servizio delle Iene

La storia, che ha del surreale, viene certificata dalla lettera spedita ai sindacati e firmata dal Direttore Risorse Umane Pio Velardo: “In conseguenza di un servizio ‘giornalistico’ apparso in un canale televisivo a diffusione nazionale, i cui contenuti sono già stati smentiti da un comunicato della ns azienda, che sta procedendo anche ad adire alle vie giudiziarie a tutela della sua immagine, Committenti pubblici hanno sospeso immediatamente i pagamenti verso la Roma Multiservizi SPA, alcuni dei quali risalenti ad attività dello scorso aprile”.

La lettera di Roma Multiservizi ai sindacati (fonte)

“In ragione di quanto sopra esposto – prosegue la lettera – la nostra società dovrà procedere al pagamento dei prossimi stipendi, fermo restando la data del 15 ottobre c.m., nel limite del 70% di quanto computato”. L’unico committente pubblico di Roma Multiservizi è il Comune di Roma e quindi il riferimento al Campidoglio è chiaro. Ieri l’azienda si era difesa con un lungo comunicato in cui smentiva i contenuti del servizio delle Iene sulla raccolta differenziata.



Roma Multiservizi e la sospensione degli stipendi

La parte curiosa della vicenda è che AMA Roma invece non aveva arguito nulla di quanto sostenuto da RM nella replica e che non si diceva una sola parola sulla chat tra dirigenti e dipendenti vista nel servizio di Filippo Roma. Nel testo della chat si leggeva: “Ci confermate che possiamo e dobbiamo sparare attività commerciali chiuse o in ferie? Perché girano i controlli dell’AMA e non vogliamo passare dei guai…”. Nel comunicato di Roma Multiservizi si sosteneva: “il badge serve per tracciare il passaggio presso tutti i punti di ritiro previsti. Da qui anche l’invito agli operatori a registrare sempre e puntualmente il passaggio da parte dei coordinatori del servizio, anche in caso di assenza di rifiuto, così come previsto dai documenti di gara; non corrisponde al vero che gli operatori non raccolgono i rifiuti, i dati ufficiali di raccolta nei 10 mesi di servizio riportano dati importanti e certificati”. Se è tutto in regola perché il dipendente ha paura dei controlli dell’AMA? E perché il dirigente non glielo spiega?



Intanto la procura di Roma ha aperto un’inchiesta sulla vicenda. Si ipotizza una truffa ai danni del Comune di Roma.

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