Gli americani che si iniettano disinfettante per seguire il consiglio di Trump sul Coronavirus

Il Dipartimento della salute e dell'igiene mentale della città di New York ha dichiarato che in un periodo di 18 ore il centro antiveleni ha registrato 30 casi. Tra questi, nove "specificamente sull'esposizione a Lysol, 10 casi specifici su candeggina e 11 casi sull'esposizione ad altri detergenti per la casa"

Dopo la proposta di usare iniezioni di disinfettante per curare il Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19 da parte di Donald Trump il New York City’s Poison Control Center sostiene di aver ricevuto 30 chiamate nelle 18 ore successive alle osservazioni del Presidente USA.



Gli americani che si iniettano disinfettante per seguire il consiglio di Trump sul Coronavirus

Secondo quanto raccontano i media americani il Dipartimento della salute e dell’igiene mentale della città di New York ha dichiarato che in un periodo di 18 ore il centro antiveleni ha registrato 30 casi. Tra questi, nove “specificamente sull’esposizione a Lysol, 10 casi specifici su candeggina e 11 casi sull’esposizione ad altri detergenti per la casa”, ha detto il portavoce del dipartimento Pedro F. Frisneda a NPR. Nello stesso periodo un anno fa i casi registrati erano solo 13. Intanto si scopre che dietro alla proposta di Donald Trump di combattere il Coronavirus con iniezioni di disinfettante potrebbe esserci – secondo diversi media americani – la lettera di un noto predicatore della Florida e produttore di una “cura miracolosa” a base di candeggina. Lettera che sarebbe stata spedita al presidente americano giorni fa. Mark Grenon, conosciuto come arcivescovo della chiesa ‘Genesis II’, da anni vende il prodotto col marchio MMS (“miracle mineral solution”) sostenendo in maniera fraudolenta che può curare il 99% di tutte le malattie, compreso il cancro, la malaria, l’Aids e persino l’autismo. Basta mischiare da tre a sei gocce di candeggina con l’acqua e bere la soluzione. Grenon avrebbe quindi assicurato Trump che il prodotto è in grado di liberare il corpo dei pazienti dal virus del COVID-19: “Caro signor presidente, legga questa lettera ed intervenga”, avrebbe scritto. Pochi giorni dopo la proposta shock del tycoon di iniettare disinfettante nei pazienti.

Trump: “Sul disinfettante scherzavo”

Intanto il presidente qualche ora dopo ha minimizzato le sue dichiarazioni relative alle iniezioni di disinfettate per combattere il coronavirus, dicendo che si trattava di una “proposta sarcastica”. “Stavo facendo una domanda in modo sarcastico a giornalisti come te, per vedere cosa succedeva”, ha detto Trump parlando alla stampa alla Casa Bianca. “Come leader globali di prodotti per l’igiene e la salute ci corre l’obbligo di chiarire che in nessuna circostanza i nostri prodotti devono essere somministrati all’interno del corpo umano: attraverso iniezioni, ingestione o qualunque altra via”, è stata la secca e inevitabile precisazione del produttore britannico RB, titolare del marchio di prodotti disinfettanti più diffuso negli Usa, Lysol. Per Trump poi lo stesso effetto miracoloso potrebbe verificarsi con l’uso dei raggi ultravioletti all’interno del corpo umano, visto che – si è affrettato ad aggiungere il presidente – il calore uccide i virus. E pazienza se dietro di lui l’immunologa Deborah Birx strabuzzava gli occhi.



Il presidente intanto ha intenzione di diradare la sua presenza ai briefing con la stampa che la task force anticoronavirus della Casa Bianca tiene quotidianamente, e che quasi sempre si trasformano in maratone di un paio d’ore con sessioni interminabili di domande e risposte al tycoon. Lo riporta il sito Axios, citando quattro fonti vicine al presidente americano, che già dalla prossima settimana potrebbe non partecipare sistematicamente all’appuntamento, come accaduto finora, decidendo solo di volta in volta se fare delle brevi apparizioni. Questo sarebbe il risultato delle polemiche scatenate dalle tante discutibili affermazioni di Trump, come la proposta di ricorrere a iniezioni di disinfettante nei pazienti per combattere il virus. Affermazioni che quasi sempre mettono in difficoltà le autorità sanitarie federali e gli stessi super esperti ingaggiati dalla Casa Bianca. Gli stretti collaboratori del presidente, dunque, gli avrebbero fatto capire che le quotidiane apparizioni oramai rischiano di alimentare una sovraesposizione e di diventare un boomerang piuttosto che un aiuto alla campagna elettorale per la rielezione. Per questo ultimamente i sondaggi sarebbero sempre più a favore di Joe Biden.



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