Gianluca Bacchetta è il sindaco di Divignano, in provincia di Novara ma anche ristoratore di un esercizio con cinque dipendenti. Domenica è andato a Roma in bici per incontrare il premier e restituirgli il bonus da 600 euro per protesta. “Sono titolare di un ristorante con 5 dipendenti – si sfoga il sindaco –e a due mesi dalla chiusura non è arrivato ancora un euro di cassa integrazione in deroga”.
Ma qui, racconta Lorenzo Giarrelli oggi sul Fatto Quotidiano, Bacchetta ha avuto una sorpresa. Dopo aver percorso 650 chilometri di bicicletta in polo, infradito e fascia tricolore per farsi simbolo di una protesta e per incontrare diversi colleghi in Emilia, poi giù per il Passo della Cisa fino alla Versilia e di lì alla Capitale passando per l’Aurelia, ha scoperto che il ritardo nella cassa integrazione non dipendeva dal governo, ma dalla Regione:
Durante l’incontro con Conte ha scoperto che la sua pratica si era arenata proprio nel passaggio tra la Regione Piemonte e l’Inps: “Conte ha chiamato il presidente dell’Inps Pasquale Tridico mentre eravamo insieme e gli ha spiegato la mia situazione. Dopo circa un’ora ha richiamato e pensavo ne avessi combinata una delle mie, invece all’Inps avevano verificato la mia domanda e così mi hanno confermato che si era bloccata in questi passaggi burocratici”. Fallito, a quel punto, il tentativo di contattare anche il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, che era impegnato in una video-conferenza.
A tranquillizzare il sindaco ci ha poi pensato pure Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, anche lui chiamato in vivavoce durante la visita a Palazzo Chigi per un chiarimento sulle condizioni per riaprire i ristoranti e in particolare il distanziamento tra i tavoli: non uno ogni 4 metri, come sembrava, ma quattro metri quadri di spazio per ogni cliente. Adesso Gilu prepara il rientro. Tornerà a Divignano domani, questa volta con un passaggio in macchina. E l’autocertificazione? Stavolta basterà attestare il ritorno alla residenza, mica come all’an data: “A Roma sono sceso con una birra da consegnare a un mio cliente nella Capitale. Erano comprovate esigenze lavorative”.