Il complotto di George Floyd che non è morto

Alessandro Meluzzi su Twitter ha scoperto un'altra grande verità che-non-ce-la-dicono: riguarda la morte di George Floyd, che invece non è morto e la sua esecuzione è soltanto una false flag con "crisis actor" tra cui un certo Benjamin Ray Bailey

Il sempre lucidissimo Alessandro Meluzzi stamattina su Twitter ha scoperto un’altra grande verità che-non-ce-la-dicono: riguarda la morte di George Floyd, che invece non è morto e la sua esecuzione è soltanto una false flag con “crisis actor” tra cui un certo Benjamin Ray Bailey.



Il complotto di George Floyd che non è morto

Meluzzi l’ha letto ovviamente su Facebook, dove hanno scoperto grazie a un’indagine indipezzente che “il vero nome del (sic) pseudopoliziotto, cool e mano in tasca, è «Ben Bailey», è un attore e tutto era stato preprogrammato per creare uno stato di emergenza negli Stati Uniti».



Tra gli avventori di Meluzzi c’è anche chi fa un passo più in là e butta dentro anche George Soros, che notoriamente sta bene su tutto.



Questa catena con ipotesi di complotto è arrivata in Italia una settimana dopo che circolava negli Stati Uniti, a dimostrazione che le vie del coglione sono infinite. Questa è una delle immagini che circola di più sui social network e individua il “crisis actor” in Benjamin Ray Bailey, individuandolo poi anche in altre “messinscene” degli Illuminati come il Boston Bombing e il Sandy Hook Shooting.

La maggior parte di queste ricostruzioni alternative (all’intelligenza) gira per i gruppi di QANON, che sono quei simpatici mattacchioni convinti che Donald Trump sarebbe vittima di una cospirazione perché starebbe cercando (in segreto) di liberare il mondo da un misterioso e potentissimo circolo di pedofili. In realtà questo gruppo di molestatori di bambini non è poi così segreto, anche perché sono coinvolti tutti, dalla CIA a Tom Hanks passando per Hillary Clinton.

Ben Bailey e il false flag di George Floyd

In realtà Floyd è morto il 25 maggio 2020 dopo che Derek Chauvin, un poliziotto bianco di Minneapolis, si è inginocchiato sul suo collo per quasi nove minuti. L’omicidio è stato registrato dalle telecamere di chi era presente in quel momento e questo, riportato da BoomLive, è il suo certificato di morte mentre a questo link è possibile leggere i risultati dell’autopsia del medico legale della contea di Hennepin.


Il sito segnala anche che i fascicoli del personale dei poliziotti coinvolti nella morte di Floyd – Chauvin , Tou Thao , J. Alexander Kueng e Thomas Lane – sono disponibili online. Chauvin è stato accusato di omicidio di secondo grado e gli altri tre di aver aiutato e favorito l’omicidio di secondo grado. Il New York Times ha invece pubblicato gli audio delle chiamate ai soccorritori nell’immediatezza dell’accaduto. Ovviamente tutte queste spiegazioni non serviranno a nulla per chi grida solo “I want to believe”. Ma per quelli che ancora non si sono bevuti il cervello sì.

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